È una Lignano Sabbiadoro splendida e particolare quella che accoglie i visitatori al di fuori della classica stagione estiva nota per il mare e i divertimenti. Sul litorale protetto della penisola friulana, incastonata tra la Laguna di Marano, il fiume Tagliamento e l’Alto Adriatico (immagine in apertura, La Via dell’Alba – Faro Lignano Sabbiadoro), cinque percorsi trekking conducono alla scoperta di pineta, mare, laguna e fiumi, immersi nell’incanto delle sfumature di colori e dei profumi della natura, ma anche dall’arte e dalla cultura delle “Calli”. Percorsi che sul finire dell’inverno e in primavera sanno donare sensazioni uniche e si rivelano veri e propri toccasana per corpo e mente grazie alla capacità di suscitare emozioni e sentimenti positivi.
Il cammino del pensiero
Si snoda nella zona di Lignano Riviera e unisce camminata e natura: si sviluppa lungo le “Calli”, le vie dedicate a personaggi del mondo della musica e dell’arte come Bach, Rembrandt, Molière, Mozart o Beethoven. Il tracciato si può imboccare da vari punti di Riviera, procedendo dall’interno verso il mare e viceversa, oppure addentrandosi nella pineta e tra i giardini, percorrendolo in senso trasversale. Nel corso della camminata è d’obbligo una sosta per ammirare la moderna chiesa dedicata ai SS. Ermacora e Fortunato, santi patroni della regione Friuli Venezia Giulia, che appare ariosa, aperta e ben inserita nel verde circostante grazie alle pareti vetrate poligonali e alla leggera architettura di tetto e portico che ricordano una tenda biblica. Attenzione poi ai piccoli abitanti della pineta: possibile scorgere animaletti selvatici come il picchio rosso maggiore, lo scoiattolo rosso e le ghiandaie.
La Via dell’Alba
Il percorso parte dal porto che collega il mare alla laguna, nella zona di Piazzetta Gregorutti, da dove si possono scorgere i due fari di Lignano Sabbiadoro. Il tracciato si snoda nei pressi del lungomare dove si trovano Villa Zuzzi detta anche Villino Zuzzi, la più raffinata costruzione liberty della città e, pochi passi più avanti, Piazza Fontana, uno dei punti focali della movida lignanese. Più avanti si giunge poi al Parco San Giovanni Bosco che si apre tra il mare e il Duomo, principale edificio di culto lignanese. Oggi si fa ammirare per l’ardita guglia del campanile e per l’architettura sinuosa che ricorda, nella copertura e nelle pareti laterali, il leggero gonfiarsi di vele e tende.
Proseguendo sul lungomare con lo sguardo rapito dal luccichio del mare, riflesso della luce intensa del sole, nei pressi dell’Ufficio 16 si incontra il bar dove il maestro del noir italiano Giorgio Scerbanenco cercava ispirazione per i suoi racconti. Il percorso termina poi all’Ufficio 19 dove il lungomare si collega alla Pineta.
Nel Profumo di Resina
Per chi invece vuole camminare immergendosi totalmente nel verde, il percorso Nel Profumo di Resina fa al caso suo. Un tracciato accessibile a tutti che inizia nella parte finale del lungomare: da qui è possibile iniziare la propria camminata verso la pineta, costeggiando da una parte le dune di sabbia e dall’altra ammirando la torre dell’orologio della vecchia colonia marina. Si procede a passo di trekking tra pini maestosi, arbusti e felci, inebriati dall’intenso profumo di resina. In questa oasi verde è facile scorgere diverse specie di volatili, tra cui gazze, colombacci e tortore, e con un po’ di fortuna anche qualche volpe rossa. Si capisce di essere arrivati alla fine di questo percorso appena si scorge la chiesetta di Santa Maria del Mare con i suoi affreschi del ‘400, traslata fedelmente qui a metà degli anni ’60 dalla sua originaria collocazione lungo le rive del fiume Tagliamento per preservarla dalla furia delle inondazioni.
Lungo l’Acqua Dolce
Il percorso Lungo l’Acqua Dolce ha inizio dall’idrovora di Lignano Riviera e segue il fiume Tagliamento risalendo verso il Canale di Bevazzana, l’antica litoranea veneta che separa Lignano dell’entroterra. Qui ci si trova dinanzi ad un ambiente naturale quasi incontaminato, dove l’acqua dolce si incontra con quella salata in seguito alle maree. Arrivati al termine del cammino, si possono ammirare il ponte girevole e le chiuse che, azionate secondo precisi orari, permettono il passaggio dal canale della litoranea veneta al fiume Tagliamento. Appena oltre il ponte, ci si trova nel luogo in cui sorgeva in origine, probabilmente sul sito di un oratorio paleocristiano e direttamente sulla riva sinistra del fiume, l’antica chiesetta di Santa Maria con annesso il monastero.
Nei Colori del Tramonto
Per chi invece ama i colori e le sfumature che solo il tramonto sa regalare soprattutto in questa stagione, il tracciato più suggestivo è Nei Colori del Tramonto. Il punto da cui si parte per percorrerlo è la Darsena “Porto Vecchio”: da qui si segue l’argine della laguna, regno indiscusso di anatre, germani, cigni e dell’airone cinerino, che con i riflessi del sole al tramonto sembrano ombre sospese sull’acqua. In questo cammino ci si può rigenerare e godere dei panorami unici e tipici della laguna, scorgendo in lontananza le sagome di qualche Casone, le antiche dimore dei pescatori con i caratteristici tetti spioventi che rendono ancora più incantevole il momento che precede il calare della sera. Il colpo d’occhio arriva fino ai monti del Friuli Venezia Giulia che appaiono all’orizzonte come in un dipinto.
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