In alto i calici! Perché a Verona si apre la 56^ edizione del Vinitaly, principale manifestazione fieristica della filiera vitivinicola nazionale in programma dal 14 al 17 aprile a Veronafiere.
Una kermesse storica che narra la tradizione enologica italiana, la sapienza dei suoi produttori e la ricchezza della terra e che propone anche numerosi momenti di confronto tra istituzioni, imprese e associazioni.
Vinitaly, i numeri
Vinitaly torna nel quartiere fieristico veronese con oltre 4mila aziende espositrici in 17 padiglioni, pari a 100mila metri quadrati netti di stand da visitare. Nelle quattro giornate del 56° salone internazionale dei vini e dei distillati, cantine da 30 paesi incontrano più di 30 mila operatori della domanda in arrivo da 160 nazioni. Oltre a questi sono già in programma appuntamenti b2b con 1.200 top buyer esteri selezionati e ospitati grazie all’attività di incoming congiunta Veronafiere-Agenzia ICE.
Confermate tutte le principali aree tematiche della manifestazione: Vinitaly Bio; International Wine Hall; Vinitaly Mixology e Micro Mega Wines, con focus sulle produzioni di nicchia e a tiratura limitata.
Tanti appuntamenti da gustare
In contemporanea a Vinitaly, si tengono anche la 28^ edizione di Sol, International olive oil trade show, il 25° Enolitech, salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra, e Xcellent Beers, la rassegna dedicata alle produzioni brassicole artigianali, al suo debutto “autonomo” quest’anno.
Nel corso dell’inaugurazione in programma il 14 è prevista anche l’assegnazione di riconoscimenti: in particolare il “Premio Vinitaly 100 anni”, il “Premio Vinitaly International Italia”, il Premio Vinitaly International Estero” e il “Vinitaly Wine Critics Award”.
Made in Italy, quanto valore in un bicchiere
Il 15 aprile, in occasione della Giornata del made in Italy, alle 14,30 nell’area MASAF del Palaexpo, l’Osservatorio Uiv-Vinitaly-Prometeia presenta l’indagine “Se tu togli il vino all’Italia – un tuffo nel bicchiere mezzo vuoto”. Lo studio valuta l’impatto in termini socio-economici, culturali, turistici e d’immagine di una eventuale scomparsa del vino dall’Italia, con un focus su 3 territori simbolo dell’economia rurale a trazione enologica: Barolo, Montalcino ed Etna.
Oltre ai vertici di Veronafiere, intervengono Giuseppe Schirone, principal Prometeia, Carlo Flamini, responsabile dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, Francesco Cambria, presidente del Consorzio Etna, Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio Brunello, Micaela Pallini, presidente di Federvini, e Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione italiana vini.
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