Viverla come è stata pensata e disegnata da Andrea Palladio a suo tempo, facendo esperienza della magia che la proporzione e l’armonia degli spazi progettati dal celebre architetto regalano a chi li percorre, viverla non come un museo del passato ma come uno spazio del presente che diventa luogo di accoglienza e di incontro, in cui riunirsi e trascorrere momenti di gioia e condivisione. Tutto questo è possibile, ancora oggi, a Villa Saraceno. Era questo il desiderio di Sir John Smith, fondatore di The Landmark Trust, quando nel 1989 decise di acquistarla e recuperarla con un accurato restauro per restituirla come bene a disposizione di tutti, non come un privilegio per pochi.
E’ questa peculiarità di Villa Saraceno il motivo che ha portato Magnitudo Film con il regista Giacomo Gatti a sceglierla per ambientare una parte delle scene di Palladio.
A Villa Saraceno – ad Agugliaro, nella campagna veneta in provincia di Vicenza – tre studentesse di restauro trascorrono un fine settimana in compagnia di studiosi internazionali confluiti qui per un convegno su Palladio. La scena della cena al tavolo di Villa Saraceno rappresenta uno dei momenti importanti del film. Un autentico incontro tra “palladiani contemporanei”, proprietari e abitanti delle ville (come il conte Antonio Foscari, il conte Nicolò Valmarana e Cristian Malinverni, insieme a Lorella Tonellotto Graham di Landmark), esperti, restauratori e studiosi che dialogano tra loro durante un banchetto conviviale cercando di cogliere al meglio l’universo antico e allo stesso tempo modernissimo di Palladio.
“Palladio è un progetto di respiro internazionale al quale con entusiasmo The Landmark Trust ha scelto di collaborare perché va nella direzione della valorizzazione di Andrea Palladio e della sua genialità progettuale che dobbiamo considerare come eredità e patrimonio da custodire nel tempo, in linea con la missione che come Landmark abbiamo da oltre 50 anni. Ringraziamo gli ideatori del progetto, e con loro i promotori, che hanno scelto la nostra Villa Saraceno tra gli esempi di opere rappresentative dell’arte architettonica di Palladio, inserendola tra i luoghi che segnano l’iter della grandezza dell’ “architetto tra i più grandi di ogni tempo”, come amava definirlo il prof. Lionello Puppi, studioso tra i più stimati di Palladio, che a Villa Saraceno era di casa e amiamo ricordare con riconoscenza. Siamo grati per questa opportunità”, dichiara Lorella Tonellotto Graham, manager for Italy di The Landmark Trust.
Progettata da Andrea Palladio attorno al 1550, dal 1989 Villa Saraceno è di proprietà The Landmark Trust, fondazione no profit inglese, e inserita nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Unesco con le ville palladiane del Veneto. Villa Saraceno fu accuratamente restaurata e portata a nuova vita da Landmark all’inizio degli anni ’90 grazie alla volontà e all’impegno dei suoi fondatori Sir John e Lady Smith, i quali sognavano di contare una villa del Palladio tra le altre (ad oggi quasi 200) proprietà salvate dal decadimento e dal degrado e restituite al pubblico come “case per vacanze”. In questo modo i proventi ricavati vengono investiti nelle continue manutenzioni e gli edifici possono continuare a vivere.
Assieme a Villa Saraceno in Italia sono in tutto cinque le dimore gestite da Landmark già da diversi anni – Casa Guidi a Firenze, residenza fiorentina dei poeti inglesi Elizabeth e Robert Browning, che qui abitarono felicemente dal 1847 al 1861, l’ex convento di Sant’Antonio a Tivoli (Roma) costruito sulle rovine di una villa romana, pare di Orazio, le aree residenziali del FAI di Casa de Mar a San Fruttuoso (Genova), casa di pescatori nel complesso dell’abbazia medievale, e Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (Padova) con le due mansarde situate sopra il piano nobile della villa rinascimentale pre-palladiana – mentre sono circa 200 nella totalità.