Sono tantissime le attrazioni uniche di Venezia, una delle mete più visitate ogni anno da milioni di turisti. I luoghi più noti sono tappa fissa di innumerevoli tour organizzati, che non possono ovviamente comprendere tutte le attrazioni che la città ha da offrire. Non solo quindi chiese, ponti, canali o il carnevale con le sue maschere: uno dei tratti distintivi di Venezia, molto spesso poco considerato, è costituito per esempio dai suoi palazzi. Strutture che sembrano sorgere dalle acque dei canali, con facciate elaborate studiate proprio per sfoggiare le massime espressioni artistiche del periodo e ostentare l’opulenza dei proprietari in modo inequivocabile per chi si trovasse a passare sulle vie d’acqua, allora come oggi principali arterie della città. Non è di sicuro un caso che numerosi fra i palazzi storici ospitino oggi mostre, musei o attrazioni di vario tipo, racchiuse in una delle cornici più tipiche di Venezia.

Ca’ d’Oro

A Venezia, il palazzo prende storicamente il nome di Ca’ come abbreviazione di casa, in special modo riferito alle abitazioni delle famiglie nobili della società. Ca’ d’Oro, come numerosi altri palazzi, nacque come residenza di un nobile quattrocentesco, che entrò in possesso della proprietà originaria nel sestiere di Cannaregio: il nome fa espresso riferimento alle decorazioni della facciata, realizzate con finiture dorate. Nell’800 il palazzo entrò in possesso di Giorgio Franchetti, che lo ristrutturò e vi legò indissolubilmente il suo nome: la Galleria Giorgio Franchetti, infatti, è composta dalle opere d’arte collezionate dal proprietario, ed è ospitata fin dal 1927 proprio nel palazzo per suo volere ristrutturato.

Fondaco dei Turchi

Un Fondaco, o Fontego in veneto, era uno scalo commerciale e magazzino posto in varie città marinare, pensato per lo scarico e la conservazione delle merci. Il palazzo, in origine residenza nobiliare di origine duecentesca e collocato nel sestiere di Santa Croce, venne adibito a questo fine intorno al 1600, e il riferimento ai turchi esplicita il fatto che era dedicato a mercanti orientali, esattamente come il Fondaco dei Tedeschi, adiacente al Ponte di Rialto, era punto di riferimento per mercanti tedeschi. Il Fondaco dei Turchi, persa la sua destinazione commerciale a causa del deteriorarsi dei rapporti diplomatici fra Venezia e il sempre più concorrente impero Ottomano, cadde in rovina e venne restaurato solo nell’800, quando venne acquistato dal Comune. Adibito a sede museale, oggi ospita il Museo di Storia Naturale di Venezia, installato nei locali dal 1923.

Ca’ Vendramin Calergi

Tornando ai palazzi, Ca’ Vendramin Calergi venne edificato a cavallo fra 1400 e 1500 come palazzo nobiliare nel sestiere di Cannaregio per volere della famiglia Loredan. Il palazzo è andato incontro a numerosi passaggi di proprietà, in uno dei quali assunse l’attuale nome di due famiglie imparentate fra loro, fino a quando non venne acquistato dal Comune che decise di farne la sede del Casinò di Venezia. Il palazzo, tuttavia, ha ospitato la sede storica del casinò solo a partire dagli anni ’50: nella sua storia, quindi, non ci sono solo gli iconici tavoli ai quali giocare a tutti i passatempi più amati. Oggi, oltre ai locali da gioco, il palazzo ospita le Sale Richard Wagner, la più ampia collezione privata dedicata al famoso compositore tedesco. Legato alla città da profondo amore, Wagner vi soggiornò in ben sei occasioni, nell’ultima delle quali morì mentre era ospite proprio nel palazzo.

Ca’ Rezzonico

Ca’ Rezzonico è invece un palazzo a Dorsoduro, la cui costruzione si è dipanata lungo ottant’anni a causa della morte dell’originario progettista dell’opera, Baldassarre Longhena. Ultimato negli anni ’50 del 1700, il palazzo vide susseguirsi numerosi proprietari, fra i quali in particolare Robert Browning, il figlio dell’omonimo poeta inglese che proprio a Ca’ Rezzonico morì nel 1889. Il Comune entrò in possesso del palazzo nel 1935, e l’anno successivo venne destinato a sede del Museo del Settecento Veneziano.

Ca’ Pesaro

Infine merita una menzione Ca’ Pesaro, commissionata al medesimo architetto di Ca’ Rezzonico e che con questo ha condiviso per i medesimi motivi anche i lunghi tempi di edificazione, protrattisi dal 1652 al 1710. Commissionato anche in questo caso come palazzo residenziale, i passaggi di mano si sono conclusi nel 1889: alla morte dell’ultima proprietaria, infatti, si scoprì che era suo desiderio donare il palazzo al Comune di Venezia, il quale nel 1902 lo rese sede della Galleria d’Arte Moderna, ancora oggi collocata nei suoi spazi.