In Umbria, la ciclabile che va da Spoleto ad Assisi è un viaggio nel segno dell’acqua alla scoperta di un fazzoletto di terra che si racconta con le mani, l’ingegno, il cuore di contadini, artisti, cuochi e artigiani.
di Enrico Caracciolo
ITINERARIO VALLE UMBRA (bici)
- Punto di Partenza: Spoleto
- Punto di arrivo: Santa Maria degli Angeli (Assisi)
- Distanza: 51 km (54 km con la deviazione alle Fonti del Clitunno)
- Dislivello: irrilevante (circa 270 m complessivi)
- Tipo di strada: percorso protetto in sede propria (fino a Cannara) e poi strade secondarie a uso promiscuo.
- Difficoltà: nessuna difficoltà tecnica
- Periodo: aprile – ottobre
- Note: percorso in linea che può essere integrato col trasporto ferroviario tra le stazioni di Santa Maria degli Angeli e Spoleto. Il punto di partenza della ciclabile si raggiunge lasciandosi la stazione ferroviaria di Spoleto alle spalle. Poco dopo si seguono le indicazioni per Todi imboccando via Guglielmo Marconi. Alla rotatoria si prosegue dritti in direzione Montefalco – Castel Ritaldi. Arrivati nei pressi di un’evidente curva, si oltrepassa un ponte sul canale e, nei pressi di alcuni pini, si gira a sinistra raggiungendo l’inizio della strada ciclabile in località Le Mattonelle riconoscibile da un ponte in mattoni, dove sorgeva una vecchia fornace, bella testimonianza di archeologia industriale.
HIGHLIGHTS
VINI E CANTINE
Cannara: Azienda Agraria Di Filippo, Vocabolo Conversino 153, tel. 0742.731242, www.vinidifilippo.com: la storia di ottimi vini e la storia di una famiglia; prima delle etichette la passione per il lavoro in campagna.
- Montefalco: Arnaldo Caprai, Loc. Torre, tel. 0472.378802, www.arnaldocaprai.it: l’azienda simbolo di Montefalco e del Sagrantino.
- Bevagna: Tenuta Castelbuono, Vocabolo Castellaccio 9, tel. 0742.361670, www.tenutacastelbuono.it: tempio del Sagrantino e cantina di design firmata Arnaldo Pomodoro.
- Giano dell’Umbria (pressi Montefalco): Cantina Bartoloni, Loc. Moriano 31, tel. 0742.90286, cell. 338.8195558 , Montefalco rosso, Sagrantino, Trebbiano Spoletino (vitigno storico e pluripremiato).
MUSEI
- Trevi: Museo della Civiltà dell’Ulivo, Complesso Museale di San Francesco, Largo Don Bosco 14, Trevi; tel. 0742.381628: dedicato alla cultura dell’olio e alla coltura dell’olivo.
- Bevagna: Museo delle Tradizioni Umbre (via Matteotti, 72; tel. 0742.360031) e Circuito Culturale dei Mestieri Medievali (Via Matteotti, 70).
PRODOTTI TIPICI
Tartufi e prodotti derivati presso la Tenuta San Pietro a Pettine (Loc. San Pietro a Pettine, Trevi; tel. 0742.386637, www.sanpietroapettine.com); la trasformazione dei tartufi avviene presso il laboratorio e la commercializzazione nell’annesso punto vendita.
Farine, pane, focacce, dolci da Granarium (Via Madonna della Pia 14, Bevagna, tel. 329.1882651, www.granarium.it) dove il grano diventa pane, dalla coltivazione fino ai prodotti da forno esempio straordinario di filiera cortissima.
- Latte, formaggi, gelato, yogurt, carni, olio e salumi prodotti in azienda seguendo i dettami della filiera corta presso la Fattoria Morella (Fraz. Bovara, Trevi, tel. 0742.781110, www.fattoriamorella.it).
OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA
- Ottimo quello prodotto dall’azienda già citate nel “Dove Dormire”: I Mandorli di Trevi e Le Due Torri di Limiti di Spello
- Quindi il Frantoio di Spello, Via Banche 1/B, Spello, tel. 0742.651662, www.frantoiodispello.it: degustazioni, vendita e area camper.
INFORMAZIONI UTILI
- Associazione Strada dell’Olio extravergine d’oliva Dop Umbria, Piazza Mazzini 21, Trevi, tel. 0742.332269, www.stradaoliodopumbria.it: informazioni pratiche sul territorio e prenotazioni.
DOVE DORMIRE
- Spoleto: Agriturismo “Podere Bosco”, Fraz. Protte, tel. 0743.260056, cell. 335.5360693, www.poderebosco.net: immerso nel verde e nella tranquillità, vicino alla partenza della pista ciclabile.
- Trevi: Agriturismo “I Mandorli”, loc. Bovara Fondaccio 6, tel. 0742.78669, www.agriturismoimandorli.com: nel segno dell’ospitalità delle sorelle e di mamma Wanda Zappelli e dell’olio extravergine d’oliva; il gusto della vera ospitalità familiare con calore e gentilezza.
- Country House Casco dell’Acqua, Via Casco dell’Acqua 15/d, fraz. Matigge di Trevi, tel. 0742.391208, www.cascodellacqua.it: in bella posizione, cura dei particolari e senso dell’ospitalità.
- Spello: Agriturismo Le Due Torri, Via Torre Quadrano 1, tel. 0742.651249, cell. 335.7783400, www.agriturismoleduetorri.com: in piena campagna, accoglienti casali in azienda agricola con coltivazione di vite, olivo, tartufi, cereali e allevamento di bovini di razza chianina; degustazioni di olio extravergine e cucina del territorio.
- Assisi: Agriturismo Malvarina, Via Pieve Sant’Apollinare 32, Loc. Capodacqua, tel. 075.8064280, www.malvarina.it: albergo diffuso di campagna, prodotti da coltivazioni biologiche; ottime colazioni e cucina del territorio.
DOVE MANGIARE
- Trevi: Lo Striolo, loc. Coste di Trevi, tel. 0742.381958, cell. 328.9321171: semplice, nel segno della tradizione; buono il cibo e i prezzi.
- Bevagna: Osteria del Podestà, Corso Matteotti 67, tel. 0742.361832: pasta fatta in casa, bocconcini di agnello ai carciofi, ravioli al tartufo e zafferano.
- Montefalco: Enoteca l’Alchimista, Piazza del Comune 14, tel. 0742.378558, www.montefalcowines.com: cucina sensibile alle peculiarità del territorio; da provare gli strangozzi con formaggio e zafferano di Cascia, la vellutata al sedano nero; la barbazza (guanciale) di maiale; anche wine bar e vendita di prodotti tipici.
- Spello: La Cantina di Spello, Vai Cavour 2, tel. 0742.651775, www.lacantinadispello.com: solo prodotti del territorio; gnocchi alle patate rosse di Colfiorito, sformato di patate al tarufo, inslata di rapunzoli; sapori e atmosfere d’Umbria.
- Foligno: Cucinaa, Viale Firenze 138/A, tel. 0742.22035, www.cucinaa.it: progetto gastronomico originale e interessante, semplicità e grande qualità, materie prime selezionate e le conoscenze di chef importanti al servizio della quotidianità.
NOTE DI VIAGGIO
Parte da Spoleto e termina ad Assisi. Una cinquantina di chilometri piatti come l’Olanda, intensi come un viaggio, in armonia col genius loci della terra umbra.
Tutti sanno che l’Umbria è terra di santi e lavoratori, non tutti sanno che è meta di pedalatori.
L’acqua è il filo conduttore di questa pedalata lungo argini, borghi e movimentate campagne.
La Valle Umbra è luogo di veloci transiti e nell’immaginario collettivo tra Assisi e Spoleto esistono solo borghi isolati fatti di pietre antiche e nobili.
In pochi sanno che esistono Casco dell’Acqua, il fiume Topino e l’olivo di Sant’Emiliano. In pochissimi rallentano per scoprire com’è l’Umbria a 15 km/h.
Dalla primavera all’autunno il paesaggio mostra i suoi aspetti più affascinanti.
Si passa dalle fioriture, ai colori solari dell’estate per finire nel meraviglioso autunno umbro. Ottobre e novembre sono i mesi dedicati tradizionalmente alla raccolta delle olive. In particolare, il territorio che circonda Trevi è un trionfo di verde argento senza soluzione di continuità.
Ci troviamo, infatti, nella culla della civiltà dell’olio, un’antichissima cultura che caratterizza tutti i paesi mediterranei e che, in Umbria, affonda le sue radici proprio nella zona di Trevi.
In Umbria quando le mani non vengono usate per pregare passano il tempo a lavorare. Ma non solo. Le mani umbre raccontano storie più profonde di preghiere; trasformano la materia e i prodotti della terra in opere d’arte.
Questo fermento è percepibile quasi ovunque. Dalle mani di Maria Zappelli che hanno accompagnato milioni, forse miliardi di olive, dalle piante al frantoio; alle mani di Emma Di Filippo e Maria Rosa Bartoloni che trasformano le uve in vini pregiati.
E cosa dire delle mani preziose di Brunello, “storico” cavatore di tartufi incontrato nella Tenuta di San Pietro a Pettine dove Carlo Caporicci e la sua famiglia accarezzano e trasformano i preziosi tuberi.
Cucinaa è il loro nuovo progetto gastronomico dove l’alta gastronomia abbandona il ristorante per trasferirsi in una bottega di alimentari, che nobilita i concetti di salumeria e tavola calda: servizi essenziali, niente fronzoli, costi ridotti su tutto tranne che sulle materie prime, tutte rigorosamente del territorio.
Nella sua semplicità Cucinaa è un progetto rivoluzionario di democratizzazione dell’alta cucina. E cosa vogliamo dire delle mani di Gian Piero Lucarelli che hanno concretizzato l’idea geniale di un panificio a km 0? Gian Piero si racconta così: “Sono il contadino che produce la farina con il suo grano, la panifica e vende il pane al consumatore finale”.
Granarium si chiama il suo progetto che ha avuto la genialità di concentrare in due mani l’agricoltore, il mugnanio e il panificatore.
Il valore di tutte queste mani, come dice ancora Gian Piero, sta nel “cercare di tramandare in modo autentico ai grandi e piccini le nostre origini, i sapori dimenticati di un passato recente e la semplicità che è negli occhi di chi, come noi, ha fatto sempre il contadino”.
A noi che viaggiamo in bici le mani servono di meno ma bisogna avere buone gambe anche se tra Spoleto e Assisi, salvo deviazioni, non servono muscoli particolarmente allenati. Anche il chilometraggio che non supera i 60 km potrebbe trarre in inganno perché 3 o 4 giorni sono appena sufficienti per scoprire questo territorio che offre tappe tutte da vivere.
A cominciare da Spoleto dove oltre al fascino del centro storico si può sperimentare a due passi dal Ponte delle Torri e dalla fortezza Albornoziana, il silenzio del Monteluco, luogo di isolamento e meditazione per gli eremiti siriaci e per San Francesco.
Da Trevi, la città dell’olio, letteralmente abbracciata al colle che sovrasta la via Flaminia, il panorama sulla valle è mozzafiato. A Bovara, poco distante dal borgo, si trova un monumento naturale: l’ulivo di Sant’Emiliano, nove metri di circonferenza alla base, plurimillenario sopravvissuto a gelate e intemperie è il simbolo di una natura forte e generosa; merita un viaggio.
In piena valle sorge il colle di Montefalco, gioiello di pietra noto come “la ringhiera dell’Umbria”, dove il panorama a 360 gradi va da Perugia a Trevi, dai Monti Martani ai percorsi d’acqua del Topino e del Clitunno.
Tappa importante del viaggio sarà la splendida Bevagna, importante municipio romano e cittadella medievale fortificata. In pochi lo sanno ma i bevanati sono conosciuti come quelli dai nomi originali.
Basta una passeggiatina al cimitero dove si può recitare un requie per Coriolano, Preziosilla, Euterpe, Tersicore, Aristeo, Menelao o Pilade; in passato hanno vissuto a Bevagna il generale Crisippo e il fratello Milziade; mentre negli anni ’40 il fabbro del paese, il signor Giove chiamò i tre figli Saturno, Nettuno e Venere.
Il viaggio finisce ad Assisi, volendo con una deviazione tra le pietre nobili di Spello. Forse è più facile incontrare San Francesco tra i silenzi della ciclabile che tra l’onda di turisti che affollano la Basilica di Santa Chiara e la Basilica di San Francesco.
L’ITINERARIO
Dal Terminal della località Le Mattonelle la ciclabile raggiunge un ponte (Pontebari) che va oltrepassato scendendo sulla sinistra per percorrere la destra orografica del torrente.
Il tracciato prosegue fino ad un’evidente curva sulla sinistra dove si interrompe per oltrepassare un ponte e seguire la sinistra orografica del corso d’acqua.
La ciclabile procede oltrepassando due intersezioni con strade principali sul Ponte San Giacomo (S.P. 454 “di Protte” tra Protte e San Giacomo) e il Ponte Settecamini (S.P. 457 “di Beroide”); percorsi 10 km dalla partenza si incontra sulla sinistra un boschetto con cipressi e lecci e una biforcazione nei pressi di un ponte (un ramo passa sotto, l’altro lateralmente) che costituisce l’inizio della deviazione (1,5 + 1,5 km) per raggiungere le Fonti del Clitunno.
Bella la vista sul borgo di Pissignano. Si gira a destra e, oltrepassato il ponte, si gira ancora a destra e poi subito a sinistra sullo stradello che passa sotto alla S.S. 3 “Flaminia” raggiungendo Campello sul Clitunno.
Dopo il semaforo si transita sotto la vecchia Flaminia, si risale il ponticello piegando a sinistra e costeggiando la vecchia Flaminia (che non va imboccata) fino a una curva a U che immette nel paese di Pissignano in direzione sud.
Si attraversa il paese e dopo un brevissimo tratto sulla Via Flaminia si raggiunge l’ingresso delle Fonti del Clitunno. Per tornare alla ciclabile si percorre in senso inverso la deviazione.
Arrivati alla ciclabile si continua a destra (direzione nord) lungo la sinistra orografica del fiume fino ad un ponte in mattoni (Ponte di Chiesa Tonda) che consente il proseguimento sulla riva destra del torrente Marroggia (in prossimità del ponte, girando a sinistra si raggiunge l’Azienda La Morella, una delle realtà più interessanti nel campo delle produzioni a filiera corta come carni, latticini e cereali).
Si prosegue intercettando in successione i ponti San Lorenzo e Cannaiola: da qui (circa 15 km dalla partenza) si gode di una bellissima vista su Trevi con gli sconfinati uliveti e si può effettuare una deviazione per raggiungere il borgo.
La ciclabile prosegue in sede protetta lungo il torrente Marroggia senza alcuna difficoltà di orientamento e dopo circa 4 km transita nei pressi del grazioso borgo fluviale di Casco dell’Acqua che merita una breve deviazione dall’omonimo (Casco dell’Acqua) ponte: a destra si va verso la piccola frazione (500 m), a sinistra, oltrepassando il torrente si continua sulla riva sinistra verso il Ponte dell’Occhio, il Ponte Torre di Montefalco e la vicina Bevagna (27 km dalla partenza), tappa obbligatoria di questo viaggio umbro.
In questo tratto la ciclabile transita nella pianura sottostante Montefalco, visibile sulla sinistra con i suoi rinomati vigneti, luogo di produzione dell’apprezzatissimo Sagrantino.
Il borgo è raggiungibile con una deviazione dal Ponte Torre di Montefalco.
Bevagna, una delle città più belle dell’Umbria, merita una sosta. Dalla piazza Filippo Silvestri si imbocca via Guglielmo Marconi, a destra passando dietro la cattedrale e tenendo ancora la destra si esce dal paese lungo via Ponte delle Tavole in direzione Torre del Colle. Si passa davanti ad un grande parcheggio (area sosta per camper).
Prima del ponte sul fiume Timia si gira a destra in via del Maceratoio imboccando la pista ciclabile (a utilizzo promiscuo). Si segue fedelmente il tracciato del fiume Timia pedalando alla base dell’argine fino ad arrivare ad incrociare la strada provinciale n° 403 di Bevagna (al km 20).
Qui si lascia la ciclabile che prosegue verso destra per prendere la strada che passa sotto al ponte della strada provinciale risalendo sulla destra. Si pedala per un centinaio di metri paralleli alla strada per poi girare a sinistra in via Cantone nei pressi di una fermata del bus.
Arrivati all’asfalto si torna indietro oltrepassando il Ponte dell’Isola in mattoni sul fiume sul Timia e parallelamente alla strada asfaltata di via di Cantalupo si arriva in fondo per immettersi sulla stradina asfaltata che segue l’argine sinistro del fiume Timia: in pratica, oltrepassato il ponte sul percorso inghiaiato, dove si incontra l’asfalto, si fa una curva a U sulla propria destra andando a riprendere l’argine del Timia.
Dopo circa 500 metri, invece di proseguire diritto in via Campagnoli, si piega a sinistra in via Santa Caterina verso alcune abitazioni.
Subito dopo il caseggiato la strada piega leggermente a sinistra e qui si lascia il tracciato principale per girare a destra nella traversa secondaria. Si oltrepassa un ponticello e, all’incrocio a T, si prosegue sulla destra seguendo l’argine del canale.
Mantenendo il tracciato principale e ignorando tutte le possibili deviazioni sulla sinistra si arriva nell’abitato di Cannara imboccando via Arcatura che dopo circa 350 m si immette in via Bevagna. Qui si va a destra verso il centro del borgo raggiungendo il Comune.
Dal centro di Cannara (36 km dalla partenza) si oltrepassa il Ponte di Cannara sul fiume Topino e si piega subito a sinistra.
Dopo circa un centinaio di metri, nei pressi della chiesa di San Donato si gira a destra in via San Donato fino ad un incrocio con semaforo.
Si prosegue dritti sulla piccola strada secondaria per circa 3 km fino ad un’evidente curva a destra e subito dopo a sinistra fino all’incrocio a T dove si piega a sinistra e poi subito a destra fino ad attraversare il ponte sotto la ferrovia.
Si continua lungo via San Petrignano passando nei pressi dell’agriturismo Il Quercione (sulla destra) fino ad un incrocio a T dove si piega a sinistra costeggiando il tracciato della S.S. 75 “Centrale Umbra” per 1,2 km fino al ponte che passa sotto la superstrada.
Subito dopo il ponte si gira a sinistra seguendo via Santa Maria Maddalena costeggiando sulla destra il cimitero e raggiungendo in breve la stazione ferroviaria di Santa Maria degli Angeli (51 km dalla partenza).