I dati ufficiali dicono che il turismo a Milano è in costante crescita, ma è sul web che probabilmente possono essere lette meglio le tendenze di ricerca, le curiosità, gli interessi che muovono gli utenti a informarsi su Milano e a decidere di visitarla. (nella foto di apertura il Duomo di Milano – Shutterstock).
Una analisi che ha svolto SEMrush, piattaforma internazionale per la gestione della visibilità online, dalla quale emergono numeri e spunti interessanti. Possiamo così vedere come i russi vedano Milano come un importante punto di riferimento logistico, grazie ai suoi aeroporti, i francesi approfondiscono cosa fare e vedere a Milano, sopratutto per 3 giorni. Cresce la ricerca dal Portogallo, mentre i tedeschi oltre ad informarsi su cosa poter vedere in città sono molto attenti anche alle previsioni del tempo. Meno interesse dalla Spagna, mentre molto grande dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti, che programmano il proprio viaggio con attenzione e cercano più direttamente un hotel. (Tutti i numeri nella tabella che puoi scaricare QUI ).
Interessante anche vedere (dati Marketing01) come l’89% delle strutture ricettive di Milano e hinterland hanno un sito recente e aggiornato (+21% rispetto alla media nazionale), che il 69% svolge qualche attività di web marketing e che di questi il 39% non si affida esclusivamente ai portali aggregatori di offerta come Booking o Expedia, ma preferisce anche disintemediare con campagne promozionali proprie (+11% rispetto alla media nazionale).
“Si tratta di numeri molto interessanti, perché possiamo evidenziare come il turismo a Milano cresca in quantità ma anche in qualità. – ha dichiarato Paolo Bomparola, Direttore di Marketing01, Premier Partner di Google e uno dei massimi esperti in Italia nel campo del Web Marketing per il turismo – E che questo lo si debba anche a una forte consapevolezza da parte del tessuto imprenditoriale locale del ruolo strategico del web nel campo turistico. Gli imprenditori milanesi investono sul web con buoni risultati. Stanno anche imparando a non affidarsi solo ai grandi intermediari, sempre più affiancando campagne di web marketing autonome, che ovviamente permettono margini più interessanti ed evitano un certo effetto di livellamento dell’offerta solo su logiche di prezzo.”