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trekking in Liguria nella Valle Impero

La settimana scorsa abbiamo esplorato Lucinasco, oggi andiamo a camminare nella verde Valle Impero.

La Valle Impero è meta degli escursionisti e degli amanti dei cammini. Oltre ai numerosi sentieri che collegano i borghi, si possono programmare camminate più impegnative che regalano viste e paesaggi mozzafiato, alternando ambienti di montagna, collina e arrivando persino al mare. Con una buona organizzazione si può rendere questa esperienza unica e anche sostenibile: prendendo come punto di riferimento Imperia, importante città situata sul mare e capoluogo di provincia, è possibile muoversi con i mezzi pubblici per avvicinarsi al punto di partenza desiderato.

Si possono raggiungere le valli da Imperia comodamente in autobus consultando gli orari del sito www.rivieratrasporti.it.
Sono sicura che per tutti gli amanti dei cammini, e quindi della natura, questa scelta sia la migliore, proprio come lo è stato per me: di questi tempi l’alternativa sostenibile è sicuramente da tenere in considerazione.

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Scorcio sulla Valle Impero

Una giornata in cammino: il sentiero panoramico alle porte di Imperia

È un trekking abbastanza facile che non presenta tratti tecnici da percorrere.
Da Lucinasco si prende la strada asfaltata fino alla Cappelletta del Monte Acquarone: la si raggiunge dopo circa 200 metri di dislivello (e un’ora e un quarto di camminata). Una piccola sosta per ammirare lo splendido panorama: guardando il mare nelle giornate limpide si possono scorgere persino l’Isola d’Elba, Capraia e la Corsica. Si continua quindi a camminare proprio in direzione del mare, verso Imperia, lungo una via panoramica, per la maggior parte sviluppata in discesa. Il percorso non è complicato e non richiede particolare attrezzatura tecnica se non quella decisa in base al meteo e alle capacità di orientamento: consiglio comunque di portare sempre con sé una cartina e di non improvvisare.

Trekking di due giorni lungo le cime delle Alpi Liguri

Per i più allenati ed esperti di cammino è possibile fare una traversata più impegnativa, della durata di due giorni, per arrivare all’abitato di Cervo, situato proprio sul mare. Consiglio di scegliere Lucinasco come punto di partenza: da qui, dopo due giornate di cammino zaino in spalla, si raggiungerà Cervo attraversando le cime panoramiche più alte e significative delle Alpi Liguri, da cui scorgere e scoprire gli angoli più autentici e naturali di questo territorio straordinario.

Il percorso non richiede particolari accortezze perché il tracciato è semplice, ma esige comunque una preparazione fisica, una buona capacità di organizzazione e un po’ di esperienza nei cammini: si attraverseranno gli ambienti più selvatici e poco turistici della Liguria (prestando sempre molta attenzione in caso di meteo avverso).

Per quanto riguarda l’allenamento, è importante specificare che la difficoltà maggiore di questo cammino sta proprio nella lunghezza del percorso. Bisogna avere le gambe pronte per macinare circa 47,5 km distribuiti nei due giorni, tenendo anche in considerazione il dislivello, che non è da sottovalutare.

I frutti di questa terra sono speciali

Giorno 1 di cammino:
Lucinasco – Colle San Bartolomeo

Il trekking parte proprio da Lucinasco. Dopo 23 km di cammino, 1380 metri di dislivello in salita e 1248 in discesa, si raggiunge la meta della prima tappa che è Colle San Bartolomeo situato a 630 metri di quota.
Lasciato Lucinasco (che si trova a 499 m) si attraversa il Passo delle Ville e si raggiunge Colle d’Oggia a 1100 metri dopo circa 600 metri di dislivello. Successivamente si scende a San Bernardo di Conio, situato a 989 m di quota e si attraversano i pascoli in un continuo saliscendi fino al Monte Guardiabella (1218 m) toccando altre due cime, il Monte Aurigo (1122 m) e il Monte delle Valasse (1206 m), attraversando il Passo del Lupo.
Colle San Bartolomeo (630 m) si raggiunge dopo circa 7-8 ore di cammino, per questo consiglio di sostare qui, degustando un’ottima e meritata cena all’Hotel Ristorante La Pineta (da prenotare per tempo).

Giorno 2 di cammino:
Colle San Bartolomeo – Cervo

La seconda mattina ci si incammina alla volta del Pizzo d’Evigno a 998 m, che per essere conquistato richiede almeno 45 minuti di cammino.
Anche per questa giornata i chilometri da percorrere non sono da sottovalutare: 24,5 km con 1030 metri di dislivello positivo e i continui saliscendi: 1650 metri di dislivello in discesa, assolutamente da tenere in considerazione per le nostre amate ginocchia, distribuiti lungo tutto il percorso che portano fino al mare).
Una cosa però è certa: durante tutta la tappa il paesaggio è incantevole e molto panoramico. Spesso si incontrano animali liberi al pascolo, come cavalli o mucche, che rendono il cammino ancora più fiabesco e selvaggio allo stesso tempo.

La bellezza non è finita qui! Proprio dalla cima del Monte Evigno, raggiungibile dopo il Passo del Ginestro, con la sua croce di vetta, si scorgono Imperia, Diano e Andora affacciate sul mare, quasi come in un dipinto. Superata la cima si prosegue a sinistra lungo una cresta, che ci sorprende anch’essa con una vista mozzafiato. Una volta superato il Monte Ceresa a 911 metri di quota, si procede in direzione Cervo camminando principalmente in discesa, attraversando continui saliscendi per almeno cinque ore di cammino. Al termine di questo ultimo sforzo, ecco raggiunta la quota più bassa: il trekking finisce proprio a Cervo, un incantevole borgo sul mare.

Dopo il meritato riposo sarà semplice tornare a casa, a Imperia o a Lucinasco: raggiunge- re la fermata dell’autobus lungo la statale di Cervo è facile e intuitivo. Questa è di certo un’alternativa comoda per chi ha parcheggiato l’auto al punto di partenza o per chi ha scelto i mezzi di trasporto pubblici.

Un altro scorcio durante il trekking

La mia esperienza e alcuni consigli utili per il trekking

Come in tutti i cammini è possibile fare varianti, in base alle preferenze e al livello di allenamento. In questo caso ho deciso di allungare la prima tappa del trekking per raggiungere uno dei luoghi più curiosi e innovativi che conosco. Non potevo non trascorrere una notte al Wild Camping presso il Passo San Giacomo (FB: wildcamping2019), proprio sotto al Pizzo d’Evigno. Se anche voi volete compiere questa deviazione consiglio di organizzarvi bene e in anticipo perché metterla in pratica significa allungare la prima tappa di ben due ore di cammino. Una fatica che è sicuramente ripagata dalla strepitosa esperienza vissuta; in ogni caso, fate sempre attenzione a non superare i vostri limiti. Questo è un breve trekking di due giorni che ha tutti i comfort necessari di cui ogni viandante può avere bisogno. Una comodità che intendo sottolineare è la vicinanza del tracciato alle strade carrozzabili, che rende tutto più facile perché è possibile mettersi d’accordo con i gestori per farsi venire a prendere o per scegliere punti di partenza diversi in base a preferenze/esigenze. Bisogna però prestare particolare attenzione a due aspetti:

1. lungo il trekking i punti d’acqua scarseggiano. Nella prima tappa c’è una fontanella a San Bernardo di Conio, nella seconda ce n’è solo una al Wild Camping, quindi partite ben attrezzati e riforniti;

2. i sentieri liguri sono ben tenuti e segnalati, ma il territorio attraversato da questi trekking risulta più selvaggio e meno turistico rispetto al resto della regione. Per questo occorre prepararsi bene prima della partenza, avere con sé tutto l’occorrente per affrontare al meglio il cammino – tra cui tutto ciò che serve per orientarsi in modo ottimale – e tenere sotto controllo il meteo. Sulle montagne liguri ci sono periodi in cui è comune avventurarsi nella nebbia, quindi meglio non rischiare.

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