Tre itinerari che identificano Mantova quale punto di snodo e attraversamento per la scoperta di un territorio ricco di arte, cultura, natura ed enogastronomia, da percorrere in modo lento, a piedi o in bicicletta.
NOBILI SEGNI, Cammini popolari e palazzi di potere nelle terre dei Gonzaga è il titolo del progetto finanziato da Regione Lombardia a valere sul bando Viaggio in Lombardia III edizione e che coinvolge i Comuni di Mantova, in qualità di capofila, Sabbioneta, San Benedetto Po e Castiglione delle Stiviere. Il progetto definisce e valorizza cammini e ciclabili che identificano Mantova quale punto di snodo e attraversamento per la scoperta del territorio. Un progetto che pone l’attenzione sulle molteplici vocazioni di Mantova, Città d’acqua, arte e natura, e dell’intero territorio. La strategia adottata punta verso un turismo sostenibile, attento all’ambiente, alle identità locali e alla mobilità lenta, unica modalità che consente di cogliere l’inscindibile connubio tra ecosistema, arte, cultura ed enogastronomia.
L’attenzione alla fruizione lenta e curiosa ha consentito di valorizzare l’esistente percorso verso Castiglione delle Siviere lungo la via Carolingia e di definire i due nuovi tracciati Mantova – Sabbioneta e Mantova – San Benedetto Po attraverso un punto di osservazione inusuale e privilegiato: i soggetti locali e le persone che vivono quotidianamente i territori, per abitare, per lavorare o per svago.
I temi che si intrecciano lungo gli itinerari sono molteplici: la natura con i paesaggi rurali in cui l’attività dell’uomo si armonizza con la ricchezza naturalistica che circonda la città di Mantova; l’arte e la cultura che raccontano più di duemila anni di storia, dai siti archeologici a Carlo Magno, a Matilde di Canossa, al Ducato gonzaghesco fino alla storia più recente di contese, battaglie e personaggi; gli eventi, protagonisti di feste, celebrazioni e occasioni di incontro ma soprattutto espressione dell’identità dei luoghi e delle persone che li abitano; l’enogastronomia che con i cibi e i prodotti locali racconta un territorio e la sua tradizione;.Raccontare il territorio anche attraverso il cibo è uno degli obiettivi del marchio East Lombardy, visione condivisa anche dal progetto Nobili Segni. I numerosi produttori e ristoratori aderenti alla rete East Lombardy, sono selezionabili direttamente dalle mappe, per accedere a esperienze che offrono qualità certificata, cibo sano e sostenibile e che rispettano la biodiversità locale.
A partire da Mantova i tracciati si snodano lungo tre direttrici: a nord, verso Castiglione delle Stiviere, il percorso segue la Via Carolingia, il cammino che percorse Carlo Magno nell’anno 800 da Aquisgrana a Roma. Da Mantova, seguendo i tracciati ciclabili è possibile raggiungere a est Sabbioneta e a ovest San Benedetto Po, alla scoperta del territorio e delle Capitali Gonzaghesche dell’Oglio Po e dell’Oltre Po Mantovano. Al fine di favorire gli spostamenti sul territorio, sarà utilizzabile una flotta di trekking bike a pedalata assistita a disposizione dei viaggiatori e delle associazioni che operano sul territorio.
Gli itinerari, le informazioni e le mappe scaricabili sono disponibili sul sito: www.nobilisegni.it
VIA CAROLINGIA, STRADA D’EUROPA E COLLEGAMENTO CON LA VIA FRANCIGENA
La Via Carolingia è il cammino che percorse Carlo Magno nell’anno 800 da Aquisgrana a Roma per ricevere da Papa Leone III la corona di Imperatore; fondando così l’Impero Carolingio. Il tratto mantovano parte da Castiglione delle Stiviere passando per i borghi medievali di Solferino, Cavriana e Volta Mantovana. Oggi questi luoghi attraggono per la dolcezza del paesaggio e la tranquillità del vivere quotidiano, ma ognuno di essi conserva nelle pietre viva testimonianza di terre contese, aspre battaglie e devastazioni che si sono susseguite nel corso dei secoli, ma anche altissimi e nobili esempi di fede, umanità e grandezza d’animo. Due nomi sono sufficienti: San Luigi Gonzaga, patrono mondiale della gioventù e Henry Dunant, l’ispiratore della Croce Rossa Internazionale.
Lasciato il paesaggio delle colline moreniche si entra nel Parco del Mincio costeggiando il fiume fino a Mantova per poi proseguire verso San Benedetto Po, Sermide, Felonica e la Rocca di Stellata.
Tappa 1: Castiglione delle Stiviere, Solferino, Cavriana
Il tratto mantovano comincia da Castiglione delle Stiviere. Appena usciti dal paese da Via Moscati e Via Porta Lago, ci si immerge nel verde paesaggio delle colline moreniche mantovane e si prosegue per il Convento di Santa Maria, luogo di preghiera frequentato dal giovane Luigi Gonzaga. Da qui si sale lentamente al piccolo borgo di Astore e si arriva a Solferino. Il percorso consigliato sale dalla Chiesa Ossario alla Rocca dalla quale si domina a 360° il paesaggio delle colline sino al Lago di Garda. Da Solferino si conclude il percorso con un tratto altamente panoramico delle colline, che conduce al borgo murato di Cavriana. Terreno collinare dolce in buona parte a coltivazioni miste, in parte su carrarecce e in parte su strade secondarie solitarie a basso traffico. Dislivello massimo 142/73 m.
Tappa 2: Cavriana, Volta Mantovana, Goito
Dalla antica Pieve di Santa Maria si scende per le colline e si giunge quindi al borgo murato di Volta Mantovana. Il percorso prosegue per la ciclabile, che uscendo dal paese, entra nelle campagne sino al fiume Mincio in località Molini della Volta. Si prosegue quindi nella campagna per i silenziosi borghi di Ferri, Torri sino alla piacevole camminata lungo il corso naturale del Mincio che, con scorci di grande bellezza, arriva a Goito. Terreno collinare dolce in buona parte a coltivazioni miste, in parte su carrarecce e in parte su strade secondarie solitarie a basso traffico. Dislivello massimo 60/188 m.
Tappa 3: Goito, Mantova
Punto di partenza, il Monumento al Bersagliere di Goito nell’omonimo piazzale, in prossimità del Ponte della Gloria. Si inizia a camminare costeggiando il Mincio all’interno del “Bosco degli Arimanni” che, congiungendosi alla pista ciclo-pedonale campestre, conduce al piccolo borgo di Sacca. Da qui per strada secondaria a basso traffico e per campagne dagli ampi paesaggi, si passa per il minuscolo borgo di Bell’acqua, proseguendo sino al borgo fluviale di Rivalta sul Mincio. Da qui, si potrà scegliere se proseguire sino a Mantova in barca o a piedi. Terreno collinare dolce in buona parte a coltivazioni miste, in parte su carrarecce e in parte su strade secondarie solitarie a basso traffico. Dislivello massimo 142/73 m. Nessun dislivello.
La ciclovia Mantova-Sabbioneta è un itinerario ciclabile promiscuo (per bici e auto) che collega le due città Unesco. Il percorso si snoda su strade a basso traffico, attraverso le zone umide del Parco Oglio Sud, consentendo di scoprire ambienti altrimenti inesplorati e apprezzare al meglio le caratteristiche paesaggistico culturali del territorio. Il percorso attraversa un fertile paesaggio rurale con case dai colori caldi, campi coltivati, frutteti, vigneti e boschi di latifoglie, da Mantova fino ad arrivare a Sabbioneta.
Ciclovia Mantova – Sabbioneta Città Unesco
Lasciata alle spalle Mantova, durante il lungo ma facile percorso (su strade a basso traffico e pianeggiante) si incontrano vari paesi, ciascuno con le sue eccellenze: Buscoldo con la Chiesa Parrocchiale tardo barocca; Torre d’Oglio e il ponte di barche e l’oratorio del Correggioli; San Matteo delle Chiaviche con l’area golenale, il cui nome si rifà all’impianto idrovoro che prende acqua dall’Oglio per irrigare le fertili campagne circostanti; Commessaggio con il Torrazzo fatto erigere da Vespasiano Gonzaga è il paese dove assaggiare i dolcissimi meloni che qui si producono in quantità. Percorrendo, infine, la strada Vitelliana, l’antica strada militare romana, fatta costruire dal proconsole Vitellio, si nota l’eremo di San Remigio, edificato nel XVII secolo per i pellegrini che si recavano a Roma. Si arriva infine a Sabbioneta, edificata tra il 1556 e il 1591 per volere di Vespasiano, città ideale del Rinascimento. Si sbuca direttamente in piazza Ducale con il Palazzo segno del potere e della grandezza dei Gonzaga. Itinerario ciclabile promiscuo interamente pianeggiante.
Deviazione 1: Percorso alla scoperta delle capitali gonzaghesche: da Sabbioneta a Rivarolo, San Martino, Commessaggio
Da Sabbioneta è possibile dirigersi verso Rivarolo Mantovano, Bozzolo, San Martino dall’Argine per poi rientrare su Commessaggio. Questa deviazione consente di attraversare i territori trasformati dal dominio gonzaghesco. A Rivarolo Mantovano è ancora visibile la configurazione urbana definita da Vespasiano Gonzaga, con la cinta muraria che racchiude l’intero abitato e la piazza comunale con l’imponente Palazzo Pretorio. La vicina Torre dell’Orologio, costruzione antica, conserva un meccanismo originale settecentesco ancora funzionante. Sotto i portici la Sinagoga, l’ultima elegante testimonianza degli Ebrei in questo luogo. A Bozzolo i resti delle antiche mura gonzaghesche si estendono per 900 metri; all’ingresso dell’abitato il cimitero ebraico del 1798. A San Martino all’Argine, invece, i portici sono dimostrazione della magnificenza e dell’importanza della famiglia Gonzaga, insieme con la Chiesa Castello, voluta dal Cardinale Scipione nel 1500. Si giunge poi a Commessaggio, luogo piccolo e senza tempo, con i suoi canali di irrigazione, che testimoniano il retaggio della bonifica dell’antica palude Regina, e il ponte di barche sul canale Navarolo che attraversa l’abitato. Di fronte al ponte il massiccio Torrazzo di Vespasiano che con i suoi 28 metri di altezza testimonia l’assoluto dominio dei Gonzaga. Itinerario ciclabile promiscuo interamente pianeggiante.
Deviazione 2: Percorso alla scoperta delle capitali gonzaghesche: da Gazzuolo a San Matteo delle Chiaviche, Torre d’Oglio
Anche questa seconda deviazione permette di conoscere i luoghi trasformati dal dominio gonzaghesco. Da San Martino dall’Argine è possibile dirigersi verso Gazzuolo e San Matteo delle Chiaviche fino a riconnettersi a Torre d’Oglio, sul tracciato principale. Lasciato San Martino, con i suoi portici, la Chiesa Castello e le piazzette silenziose si giunge a Gazzuolo, i cui portici, ancora una volta, connotano lo stretto legame con i Gonzaga. Formati da 30 arcate e colonne in marmo veronese per una lunghezza di 120 metri, sono stati costruiti per creare una via coperta per gli spostamenti del Signore. La costruzione risale al 1500 per volontà di Ludovico che ne affidò la realizzazione al padre di Gabriele Bertazzolo. Trenta arcate, colonne in marmo di Verona. Sotto i portici sono conservate due lapidi di commemorazione patriottica e l’ingresso al Teatro Giacometti, importante drammaturgo del 1800. Vicino la Chiesa di Santa Maria Nascente in stile barocco. All’interno un’urna d’argento conserva le reliquie di Santa Carità, martire patrona del paese. La deviazione si riconnette sul tracciato principale verso Torre d’Oglio con il suo caratteristico ponte di barche. Itinerario ciclabile promiscuo interamente pianeggiante.
La ciclovia Mantova – San Benedetto ricalca il tracciato della Via Matildica, itinerario europeo che da Spira arriva a Lucca sulle tracce della contessa Matilde di Canossa (1046 – 1115), nobildonna legata a papi e imperatori, al centro di una fitta rete di intrighi e alleanze, forte e coraggiosa da reggere da sola le sorti di un regno che andava dal Lazio al Garda. Seguire le sue tracce, distribuite per l’Europa, porta alla scoperta dell’evoluzione culturale, storica, economica e religiosa del Continente. Il tratto da Mantova a San Benedetto Po rappresenta la prima tappa del percorso denominato Via Matildica del Volto Santo (da Mantova a Lucca), itinerario ciclo-pedonale che congiunge Mantova, Reggio Emilia e Lucca passando per il cuore della Pianura Padana e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Un viaggio lungo 284 chilometri che attraversa in 11 tappe il territorio di tre regioni. Questo primo tratto è un susseguirsi di affascinanti scenari che dalle magiche atmosfere dei laghi di Mantova conducono alle vaste golene del Po.
Ciclovia Mantova – San Benedetto Po
Lasciata Mantova si scende sulle rive del Mincio, dove si estende un’area protetta di natura incontaminata: la Riserva Naturale Vallazza, si continua poi a fianco dell’ottocentesco Forte di Pietole fino a giungere Pietole Vecchia (Andes in latino), luogo natale di Virgilio.
Si prosegue in mezzo alla campagna, alternando strade sterrate, percorsi ciclopedonali e argini di canali, fino ad arrivare a San Biagio e poi Bagnolo S. Vito. L’ultimo tratto, in prossimità dell’argine del Po, giunge fino a San Benedetto Po, col suo complesso monastico, luogo in cui nacque Matilde di Canossa. Itinerario ciclabile promiscuo interamente pianeggiante.
Deviazione 1: Percorso alla scoperta delle capitali gonzaghesche: da San Benedetto a Revere
Partendo da San Benedetto e proseguendo verso est lungo l’argine destro del Po si raggiunge Revere. Subito visibile è il Mulino Natante, simbolo della tradizione molitoria locale, principale fonte di sostentamento fin dal periodo gonzaghesco. La magnificenza del dominio dei Gonzaga si esprime attraverso il Palazzo Ducale, progettato dal Fancelli e l’imponente Torre Campanaria che guarda verso il Po, autentici elementi dell’antico sistema difensivo. Il Museo del Po, allestito all’interno del Palazzo Ducale, espone testimonianze preistoriche, tracce di vita dai romani all’umanesimo, testimonianze del XX secolo e di epoche recenti, la storia delle imbarcazioni e della navigazione, la storia dei mulini e degli opifici, la descrizione della fauna e l’avifauna locale e molte altre testimonianze della storia del fiume, degli animali che lo popolano e della storia delle persone per le quali il Po ha rappresentato fatica, speranze, paure, sostentamento, ritmi di vita. Itinerario ciclabile promiscuo interamente pianeggiante.
Deviazione 2: Percorso alla scoperta delle capitali gonzaghesche: da San Benedetto a Motteggiana
Da San Benedetto Po è possibile partire alla scoperta di un’altra Capitale Gonzaghesca: Motteggiana. Il percorso segue l’argine destro del Po, attraversando la campagna padana, lungo gli imponenti argini che corrono paralleli al maestoso fiume, tra corti nobiliari o di origine monastica, racconti e tradizioni culinarie contadine. Sul percorso è possibile ammirare corti rurali e Villa Ghirardina, costruzione rinascimentale progettata da Luca Fancelli e dimora di Ludovico II Gonzaga destinata al soggiorno, alla caccia e al ricevimento di ospiti. Si giunge infine a Motteggiana, una striscia di terra stretta ed allungata che fa da sponda meridionale, per oltre 15 km, a quello che è senza alcun dubbio il tratto più bello del Po mantovano. L’altro limite più a sud è costituito dall’alveo dello Zara, paleocanale di uno dei rami dello stesso Po nella configurazione precedente quella attuale. Furono proprio la vicinanza al fiume e il valore strategico della posizione i fattori che determinarono lo sviluppo del territorio antico. Il controllo del fiume, dei suoi traffici e degli attraversamenti in corrispondenza di alcuni importanti percorsi stradali, la riscossione di dazi e pedaggi, lo sfruttamento di grandi risorse boschive e faunistiche garantirono a lungo la ricchezza di questi luoghi e il loro popolamento. Itinerario ciclabile promiscuo interamente pianeggiante.