Innamorarsi ad Aruba è molto semplice, complici il Mar dei Caraibi, i tramonti da sogno e i cieli stellati. Ma come si festeggia il giorno più importante nella vita di una coppia? Paese che vai usanza che trovi: anche ad Aruba, piccola gemma dei Caraibi del Sud dove splende sempre il sole, il matrimonio prevede una serie di riti e usanze da rispettare. Ve ne sveliamo alcune.
Il matrimonio ha inizio con la cerimonia civile, che solitamente si svolge in tarda mattinata presso la Civil Town House, un grazioso edificio color verde intenso in stile coloniale. Dopodiché, gli sposi e le proprie famiglie si ritrovano a casa della sposa per condividere un pranzo leggero, a base di sopi di cabrito (zuppa di capra) o sopi di carni di baca (zuppa di manzo) con pan bati (pancake Arubani) e/ofunchi (polenta Arubana). Nel pomeriggio si procede con la cerimonia in chiesa. Molti anni fa, al posto degli anelli, le coppie si scambiavano fazzolettini su cui il nome della dolce metà veniva ricamato a mano. Inoltre, un tempo le coppie erano solite recarsi in chiesa a dorso di un asino, usanza che, come potrete immaginare, oggi non viene più rispettata soprattutto per tutelare l’abito bianco della sposa.
Ma il vero momento clou della festa è la sera, quando si torna a casa della sposa per il ricevimento serale, tra balli e deliziosi banchetti. Tradizionalmente, le coppie ballano il loro primo ballo sulle note di un tipico valzer popolare intitolato “Abo So” (“Solamente tu”). Dopodiché viene servita la torta nuziale, la bolo di baterei, una torta composta da sette strati di bolo di Manteca (torta al burro) e guarnita con glassa bianca e stenchi di plata (confetti d’argento) a simboleggiare i sette giorni della settimana. La torta viene decorata con bandierine e fiori ricavati da carta crespa e da due nastri, uno con il nome della sposa e l’altro con il nome dello sposo.
Un tempo, nel pieno spirito di condivisione e fratellanza che contraddistingue la popolazione arubana, l’evento si concludeva con la distribuzione della bolo preto, una torta a base di frutta secca e liquori che veniva servita agli ospiti all’interno di piccoli contenitori decorati, in modo che potessero conservarla o semplicemente gustarla con amici e parenti che non avevano potuto partecipare al matrimonio.
In realtà, l’antica tradizione di lasciare agli ospiti dei cos dushi (dolci) in dono da portare a casa, comprendeva molto di più: un tempo era infatti abitudine confezionare pacchetti di cos dushi prima della cerimonia. Questo compito veniva affidato alla damigella d’onore alla quale veniva designata una stanza nella casa della sposa, luogo del ricevimento. All’interno di questa cake room decorata con molta cura, la damigella impacchettava fette di torta, caramelle e tutta una serie di prelibatezze per creare dei piccoli pacchettini da lasciare agli ospiti.
Box di dolcetti vengono ancora oggi donati ai matrimoni locali, tuttavia le coppie tendono a scegliere un’opzione un po’ più moderna riempiendoli di dolci gourmet ed eleganti caramelle di frutta al marzapane o al dulce de leche, a forma di cuore, angeli o fiori. Che si rispettino o meno le tradizioni arubane, un matrimonio ai Caraibi non deluderà le vostre aspettative: sia che vogliate scambiare i voti con le dita dei piedi nella sabbia e il Mar dei Caraibi tra i testimoni, sia che preferiate dire “lo voglio” dentro una cappella in cima a una collina, quale posto migliore della One Happy Island dei Caraibi per iniziare una nuova vita all’insegna della felicità?