Assisi e San Francesco: un connubio che racchiude in sé un patrimonio di arte e di storia che il mondo ci invidia e che dall’anno 2000 è stato riconosciuto come bene dell’Umanità dall’UNESCO. Assisi non è solamente la Basilica Superiore (con gli affreschi di Giotto) e la Inferiore, visitate ogni anno da milioni di pellegrini e turisti provenienti da ogni angolo del mondo; la cittadina umbra offre un altro punto di vista per godere delle meraviglie di questo lembo di terra, per un turismo sostenibile e responsabile: stiamo parlando dei luoghi legati al Santo, tappe di un patrimonio mondiale che Assisi può vantare e che vede nella grande ricchezza naturalistica che circonda la città il cardine di esperienze di visita adatte a tutti, che vanno ad arricchire le proposte turistiche legate all’arte, alla cultura e alla spiritualità francescana che già Assisi offre.

Panorama di Assisi, la città di San Francesco.

 

Il Bosco di San Francesco

Nel muro che costeggia la Piazza della Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi si apre un cancello dal quale si accede al Bosco di San Francesco, bene del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano: attraversato l’ingresso, all’improvviso si passa dalla piazza affollata di turisti a un sentiero verdeggiante e silenzioso nella magica atmosfera di un bosco secolare. Il Bosco di San Francesco è una porzione intatta di paesaggio umbro, luogo di armonia e silenzio ai piedi della grandiosa Basilica. Esteso su 64 ettari è attraversato da circa cinque chilometri di sentieri ben segnalati che permettono una suggestiva visita nella valle del torrente Tescio. Boschi di roverelle e lecci si alternano a uliveti e radure che l’incuria avevano ridotto a una discarica e che il FAI ha interamente restaurato, recuperato e riaperto al pubblico nel 2011. Situato nella porzione centro-orientale dell’Umbria, il bosco è localizzato nel complesso montano del Monte Subasio, a nord della città di Assisi e a ridosso delle antiche mura cittadine. Il restauro ha permesso il recupero con la conseguente riapertura al pubblico non solo dei sentieri, ma anche delle testimonianze di un microcosmo medievale abitato tra ‘200 e ‘600 da monache benedettine.

Arrivando sul posto si può ammirare un vecchio mulino alimentato un tempo dal torrente Tescio, oggi quasi completamente asciutto, che oggi ospita l’Osteria del Mulino e un piccolo complesso caratterizzato dal vecchio monastero, abitato da monache Benedettine fra il Duecento e il Trecento, che oggi ospita il punto informazione del FAI.

Nell’ambito del recupero paesaggistico nel Bosco di San Francesco a partire dal 2008, sono stati restaurati e rimessi in produzione gli antichi oliveti abbandonati valorizzando le piante più vecchie e mettendone a dimora di nuove. Gli oliveti si estendono ai piedi della Basilica di San Francesco in un paesaggio collinare e vallivo, con terreni terrazzati, freschi e ben drenati, e che contano oltre 1.000 piante di varietà locali (moraiolo, frantoio e leccino). Ma oltre al paesaggio tipico umbro, il Bosco di San Francesco ospita anche un oliveto molto speciale. L’opera di land art “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto è un’originale installazione naturale, dove il paesaggio tradizionale diventa opera d’arte in un connubio unico e suggestivo tra natura e arte contemporanea. Realizzata con 121 ulivi disposti a doppio filare a formare tre ampi elementi circolari tra loro tangenti, rappresenta nella visione artistica di Pistoletto l’auspicio di una nuova e ritrovata armonia tra uomo e natura. Al centro del cerchio centrale un’asta di acciaio raffigura il rapporto fra la terra e il cielo. L’opera dalle misure imponenti, 90 x 35 metri per un totale di oltre 3.000 metri quadrati, si può apprezzare salendo sulla cima dell’antica torre medievale restaurata dal FAI.

Il Terzo Paradiso del Maestro Michelangelo Pistoletto

La visita al “Terzo Paradiso” è un’esperienza singolare e coinvolgente: passeggiando lungo il perimetro del grande “segno” delimitato dai due filari di ulivi, simbolo di pace, sarà il visitatore in prima persona a diventare parte integrante dell’opera. Chiunque percorra il sentiero fra gli ulivi avrà l’occasione di meditare sul perduto rapporto fra uomo e natura, riscoprendo lo spirito autentico del pensiero di San Francesco che nel suo Cantico così parlava del Creato: “Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature…”.

Nel Bosco si provano diverse esperienze: luogo ideale per gli amanti di passeggiate e trekking, per chi cerca un’oasi di relax e quiete, magari per immergersi nella lettura o per chi vuole fare un percorso meditativo e interiore piuttosto che una bella scampagnata con famiglia e amici; per non parlare dell’opportunità di partecipare alle numerose iniziative organizzate. La visita al Bosco di San Francesco è una vera e propria esperienza  sensoriale, è una passeggiata nell’altra metà di Assisi, tra natura, storia e spiritualità. Un percorso di armonia e silenzio capace di rievocare il messaggio,  ancora così attuale, del Santo. L’itinerario consente tre chiavi tematiche di lettura, naturalistica, storica e spirituale, tre diverse visioni dello stesso ambiente. Il percorso naturalistico si lega al paesaggio e alla diversità ambientale, rappresentando un tipico esempio di paesaggio rurale italiano composto da tanti ecosistemi differenti. Il percorso storico racconta la storia del luogo attraverso la comprensione delle architetture originarie che ne punteggiano il paesaggio, mentre quello spirituale consente di soffermarsi sul rapporto storico, attuale e futuro tra uomo e natura. Durante l’anno al Bosco di San Francesco si svolge un ricco programma di eventi che vanno dalle visite alla scoperta della natura e del paesaggioa momenti di musica  e letteratura, oltre a tante attività per grandi e bambini. Ai più piccoli e ai ragazzi che frequentano le scuole sono dedicati percorsi didattici per approfondire la conoscenza della storia, dell’arte e dell’ambiente. Le iniziative sono dedicate in special modo, ma non solo, alla conoscenza del patrimonio naturalistico e ambientale del Bosco, come le visite alla scoperta del paesaggio, quelle speciali dedicate all’etnobotanica, per non parlare delle tante attività alla scoperta della biodiversità. Il tutto per promuovere una cultura di rispetto della natura e dell’arte, di comprensione della storia e delle tradizioni d’Italia e di tutela di un patrimonio che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità. Info: www.boscodisanfrancesco.it

Monte Subasio

Ci sono diversi modi di godere della bellezza del monte Subasio, il cosiddetto Monte di Francesco, chiamato così perché in quei luoghi il Santo era solito rifugiarsi in meditazione con i suoi confratelli. L’ambiente “mistico” al centro della Valle Umbra separa e insieme collega, come cornice naturale, i centri storici di Assisi, Spello, Valtopina e Nocera Umbra. Stoia, natura e cultura si fondono nel Subasio e Assisi, il cui nucleo storico è nel Parco, ne costituisce la porta naturale.

Il centro storico di Assisi con, alle spalle, il monte Subasio.

Il Parco del monte offre numerose possibilità di trascorrere intere giornate immersi nel verde e nella tranquillità. La presenza, sulla sommità del monte, di vaste aree pianeggianti, consente di svolgere comodamente un ampio ventaglio di attività all’aria aperta (passeggiate a piedi, in bici o a cavallo). Ad esse si aggiunge una nutrita rete di sentieri, con percorsi di varia lunghezza e difficoltà, alcune dei quali accessibili anche a persone con difficoltà motorie, nonché la possibilità di agili e interessanti esperienze di osservazione naturalistica (flora, fauna) per arricchire la propria educazione ambientale.

Animali al pascolo sul monte Subasio.

La rete capillare di itinerari segnalati (dotati anche di tracciatura Gps) nel territorio del parco favorisce l pratica dell’escursionismo, consentendo di fare esperienze diversificate, livelli diverso di impegno e capacità: trekking, hiking, jogging, nordic walking, biking. Ma non è finita qui: l’area del Monte Subasio costituisce una piattaforma capace di ospitare varie attività sportive ad alto livello adrenalinico in ambienti naturali e paesaggistici di qualità. In particolare: parapendio e volo libero, torrentismo, mountain bike nelle sue discipline più tecniche ed estreme, arrampicate, percorsi a cavallo.

Trek

I 14 itinerari che interessano il Parco Subasio sono l’occasione per una conoscenza approfondita della geomorfologia del monte di Assisi e della sua natura carsica. Sono anche un modo per osservare da vicino le emergenze naturalistiche e storico-architettoniche del territorio e, soprattutto, per venire a stretto contatto con quella spiritualità francescana di cui le città e il monte sono pervasi.

– Assisi-Mortaro Grande-Spello

– Tappa del Subasio/Assisi-Costa di Trex/Rocca di Postignano- Nocera Scalo

– Collepino-Monte Subasio

– San Giovanni-Armenzano/Stazzi-Montarone

– Fonte Bregno-San Benedetto/Eremo delle Carceri

– Valtopina-Armenzano-Monte Subasio

– Il lago-Gabbiano Vecchio-Sasso Rosso

– Valtopina-San Giovanni di Collepino/Monte Subasio

– San Giovanni-Madonna della Spella

– Mulino Buccilli-Nottiano/Armenzano

– Eremo delle Carceri/Madonna della Spella/Pontecentesimo

– Costa di Trex-Monte Subasio

Costa di Trex.

– Ponte San Vettorino-Armenzano

– Passo il Termine-Lanciano

A CAVALLO NEL PARCO TRA ROCCHE, VICOLI E PANORAMI MOZZAFIATO

Partendo da Località Gabbiano (Assisi) si percorrono strade secondarie in direzione della città. Si attraverseranno oliveti e strade fino a raggiungere su strada bianca Porta Cappuccini ingresso Nord-Est di Assisi. In altro tempo conosciuta come la porta di S. Antonio (abate), fu costruita a seguito di quella abbattuta dai soldati del Piccinino. Non è improbabile che spesso l’abbia varcato Giovanni Jorghensen nelle sue passeggiate verso l’eremo delle Carceri e del Subasio.

Dalla Porta Cappuccini si sale verso la Rocca Minore o Rocchicciola: una fortezza fatta costruire nel 1367 dal cardinale Egidio Albornoz a presidio e difesa della città. Nella corte interna conserva una cappella con una Crocifissione dipinta da Matteo da Gualdo. Continuando per l’itinerario si scende a Porta Perlici edificata nel XlI secolo e si trova al termine della via Perlici. Il quartiere nella quale è situata la porta, è noto per le case antiche e conserva la planimetria della città romana e interessanti punti da visitare tra i quali anche l’Anfiteatro del Teatro. Si potranno scorgere i vicoli della città di Assisi da dove poi si raggiungerà la Rocca Maggiore, la fortezza che domina la città. Le prime notizie storiche sulla struttura fortificata si hanno negli anni 1173-1174 quando vi soggiornò Cristiano, arcivescovo di Magonza, che occupò Assisi per conto di Federico Barbarossa. Nel 1198 fu distrutta da una sommossa popolare.

ALLA SCOPERTA DEL MONTE SUBASIO

Partendo sempre da Gabbiano si sale su una strada intrecciata poi, immersi nel bosco di carpini e querce, si supera un pianoro da dove si può godere un magnifico panorama di Assisi e del versante sud del monte Subasio. Dopo aver raggiunto località la Baita, ci sarà la possibilità di fermarsi a Madonna della Spella e far riposare i cavalli. Il luogo si presta a un eventuale ristoro. Da questa posizione si possono ammirare: il Monte di Pale che domina l’alto piano di Colfiorito e Gualdo Tadino. Dopo la pausa si rientra percorrendo diversi sentieri nel bosco, per tornare alle scuderie. Questa passeggiata a cavallo dura circa quattro ore.

PANORAMI INCANTEVOLI

Tenendo sempre come punto fisso di riferimento di partenza Località Gabbiano, si percorrono tratturi che portano in quota: costeggiando il colle si scorge Madonna della Spella, salendo ancora verso quota 1200m. Seguendo le indicazioni poste su grandi pietre ogni 200/300 mt., seguire l’indicazione Mortara Grande. Molto suggestiva la veduta della dolina e il magnifico panorama. Proseguendo verso località gli Stazzi, attraversando i pascoli, si possono incontrare molti cavalli bradi. Agli Stazzi possibilità di ristoro. Dopo la pausa si scende lievemente verso il rifugio degli Stazzi, proseguendo sempre sul sentiero e attraversando una piccola valle, si raggiunge Sasso Piano: un panorama da cui si può ammirare tutta l’Umbria. Proseguendo, a mezza costa si supera Fonte Bregno per poi scendere al punto di partenza. Durata cinque ore.

CAVALCATA DELLA TRADIZIONE

Secondo la tradizione, la cittadinanza cacciò il duca di Spoleto Corrado di Ursilengen e il piccolo Federico Il di soli quattro anni. La rocca rimase in uno stato di abbandono fino al 1362 quando il cardinale Egidio Albornoz decise di ricostruirla sulla base dell’antica fortificazione germanica. Dal piazzale antistante la Rocca Maggiore si estende un bellissimo panorama tra i più suggestivi dell’Umbria: dal centro storico sottostante, la stretta gola, attraversata dal fiume Tescio e gran parte della Valle Umbra, si estende da Perugia a Spoleto. Al termine della sosta, percorso inverso rispetto all’andata. Durata 3,5 ore.

NEL SOLCO DELLA TRADIZIONE FRANCESCANA

Come abbiamo detto all’inizio, Assisi è indissolubilmente legata al nome del suo Santo, Francesco. Quindi non si può non prevedere la visita alle Basiliche Superiore e Inferiore, uno scrigno di arte che il mondo ci invidia, una delle pagine fondamentali della pittura e dell’architettura italiane del Duecento e del Trecento (da Cimabue a Giotto, con le Storie della vita del Santo).

Piazza San Francesco (Ph. Roberto Vaccai).

C’è poi il percorso trekking urbano sulle orme di San Francesco (percorso in discesa): la partenza avviene dalla Rocca Maggiore, per arrivare alla Cattedrale di San Rufino, duomo della città serafica, senza dimenticare la basilica di Santa Chiara, edificata dove sorgeva la piccola chiesa di San Giorgio, presso la quale il piccolo Francesco frequentò la scuola tenuta da un presbitero, da cui imparò a leggere e scrivere. Il precorso prosegue per la Domus del Lazario (Palazzo Giampé), una testimonianza del Municipium Asisium.

Altra tappa imperdibile, la chiesa di Santa Maria Maggiore, dove Francesco fu battezzato, con il nome di Giovanni di Pietro di Bernardone, e il Vescovado dove, nel 2017 è stato inaugurato il Santuario della Spogliazione nel luogo in cui si narra che Francesco si sia spogliato delle ricche vesti in presenza del padre Bernardone e del vescovo Guido. L’itinerario prosegue con la visita all’Oratorio di San Francesco Piccolino, luogo in cui, secondo la tradizione, Monna Pica diede alla luce Francesco, e la Chiesa Nuova, con i resti della casa paterna di Francesco, il fondaco e il carcere. La visita prosegue passando per la Casa di Messer Bernardo da Quintavalle (che qui ospitò il Santo e ne divenne il primo compagno, dopo averlo visto in estasi), la Chiesa di Santo Stefano e la Chiesa di Santa Margherita, con la sua splendida veduta sulla Basilica del Santo.

Eremo delle Carceri (Ph. Roberto Vaccai).

Gli altri luoghi francescani da non perdere sono l’Eremo delle Carceri e il Santuario (antico luogo francescano sul monte Subasio, a quattro km da Assisi e a 800 metri di altitudine, nel cuore di un bosco li lecci secolari). C’è poi la Chiesa di San Damiano e il Santuario di Rivotorto, che custodisce al suo interno il Sacro Tugurio, la prima e piccola costruzione che vide la nascita dei Frati Minori: in questo riparo, composto da due piccoli ambienti dal basso soffitto, Francesco e i due primi fratelli che lo seguirono (Bernardo e Pietro Cattani) trovarono rifugio.

Chiesa di San Damiano (Ph. Roberto Vaccai).

Si trattava di una piccola casupola, un capanno con un tetto di frasche, usato come riparo dai contadini del luogo, spoglio di ogni suppellettile, tanto che per riposare i fratelli si sdraiavano in terra, con una pietra come cuscino, per vivere il Vangelo in assoluta e rigorosa povertà. Doverose, infine, le visite alla Basilica di Santa Maria degli Angeli e alla Porziuncola, la cappella dove si raccoglieva in preghiera il Santo.

Facciata del Santuario di Rivotorto.

Quest’ultima è forse il luogo più importante di Assisi: la Porziuncola è la piccola chiesetta contenuta all’interno della grande Basilica; tra le sue mura, San Francesco comprese la sua vocazione, accolse santa Chiara e i primi frati, ricevette il Perdono di Assisi. La chiesetta divenne uno dei luoghi prediletti dal santo.

Facciata della Basilica di Santa Maria degli Angeli (Ph. Roberto Vaccai).

La chiesetta della Porziuncola, all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli (Ph. Archivio Frati).

DOVE MANGIARE

Osteria del mulino, via San Vittorino 34, Assisi, tel. 075.816831, Facebook: Osteria del Mulino – osteriadelmulino@alice.it

Trattoria la Pallotta,via della Volta Pinta3, Assisi, tel. 075.8155273, www.trattoriapallotta.it- info@pallottaassisi.it

Ristorante Il Frantoio, via Fontebella 25, Assisi, tel. 075.812242, www.ristoranteilfrantoioassisi.it- info@ristoranteilfrantoioassisi.it

Ristorante La Malvarinavia Pieve di Sant’Apollinare 32, Assisi, tel. 075.8064280, www.malvarina.it- info@malvarina.it

Ristorante Domus Pacis, piazza Porziuncola 1, Santa Maria degli Angeli, tel. 075.8043530, www.domuspacis.it; info@domuspacis.it

DOVE DORMIRE

Hotel Giotto, via Fontebella 41, Assisi, tel. 078.812209, www.hotelgiottoassisi.it

Per la visita ai luoghi francescani di Assisi ringraziamo

Fabrizio Leggio, Assessore Politiche turistiche e Promozione del territorio, Smart City e Innovazione digitale, Politiche del lavoro, Gemellaggi e Patti di amicizia Comune di Assisi.

Giulio Proietti Bocchini, Ufficio Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Culturale e Artistico Comune di Assisi.

Laura Cucchia, Responsabile gestione Operativa Bosco di San Francesco,

Complesso benedettino di Santa Croce, Via Ponte dei Galli – Assisi.

Fra Pietro Luca Roccasalva, Direttore Ufficio Comunicazioni Frati Minori Umbria e Sardegna.

Le guide: Catia Melani, Paolo Sperini, Giuseppe Bambini, Padre Giampaolo

 

Testo a cura di Ugo Cisternino