Viaggio nella memoria di un cammino fantastico; immagini, sensazioni, sapori, in attesa di ripartire

Giornate interminabili di lockdown, videochiamate di lavoro e con amici, Virtual Tour nei musei, ma io non ho mai smesso di sognare.

Mi è bastato rimettere a posto le foto delle quattro tappe che in due mesi, dal Passo della Cisa a Pietrasanta, in più fine settimana lunghi, ho percorso sulla Via Francigena in Toscana, per risvegliare i miei sensi inturgiditi…

il pensiero di respirare aria buona, in cammino, immerso in paesaggi che ti cullano, gustando sapori unici, mi ha fatto tornare in mente che la Via Francigena, con le sue 15 tappe e i suoi 380 km, è su Street View (www.google.com/streetview/gallery/#la-via-francigena-toscana).

Dopo lo #smartworking, ecco lo #smartwalking.

Un sogno a occhi aperti, tra boschi e foreste sui versanti dell’Appennino, al mattino arrivare ai 1039 metri del Passo della Cisa, proprio dove inizia la Francigena in Toscana.

Brividi di bellezza.

Quel silenzio, interrotto solo dai miei respiri affannati, ma felici; quel sentirsi quasi un viandante di altri tempi, sospeso da ogni preoccupazione; quei saliscendi, quei paesaggi che camminano con te, monti, boschi, colline, pendii ricamati di ulivi e viti, valli e prati.

Un viaggio per tutti i sensi, passo dopo passo, in una natura a tratti gelosa della sua bellezza; un viaggio ricco di storia, tra il ponte medioevale appena fuori il borgo di Groppodalosio, Pontremoli, il castello del Piagnaro, il Museo delle Statue Stele dell’Antica Lunigiana, la pieve di Sorano, vicino alla Filattiera, le abbazie di San Caprasio e Aulla.

E poi, a un tratto, compare il mare, dietro una salita o una curva; e sulle pendici delle Alpi Apuane ti domandi come possano quei vigneti stare arrampicati sui declivi e ne capisci la forza, degustando un calice di bianco all’arrivo della tappa a Massa.

Assaggi anche i testaroli, grandi frittelle rotonde, ottenute versando una pastella di farina acqua e sale nei testi di recipienti di coccio e di ghisa, bollite e condite con olio e formaggio o pesto alla genovese; e la crescenta, focaccia cotta nei testi con farina di grano, acqua, sale e lievito e poca farina di mais; e la Torta di Erbi, con due sfoglie ripiene di formaggio grattugiato, uova, bietole e spinaci, con cipolla finemente tritati e scottati con poco olio.

Ecco la Via Francigena, un viaggio nel tempo, nell’arte, sospesa tra antico e contemporaneo.

Un itinerario che non si dimentica; e anche da casa il sogno continua.

Per Info e Costanti:

www.visittuscany.com/it/itinerari/via-francigena-toscana/