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La storia di Tresigallo, la città metafisica

Soprannominata La Città Metafisica, Tresigallo è un piccolo centro abitato nel verde della campagna ferrarese. Dista soli 25 chilometri da Ferrara ma sembra trovarsi in un universo distante, nel tempo e nello spazio.

Passeggiare tra le sue vie è come entrare in un quadro di De Chirico: ci si ritrova avvolti da geometrie perfette, porticati, colonne ed edifici che si ripetono uno di fianco all’altro. Tutto pare immobile, quasi irreale; l’atmosfera che si respira è estraniante.

Ma com’è nata la Città Metafisica? Qui vi raccontiamo l’affascinante storia di Tresigallo.

Il sogno di Edmondo Rossoni

Le origini di Tresigallo sono antichissime, ma la cittadina come la vediamo oggi è stata ricostruita negli anni ’30. Il primo passo verso la rifondazione risale al 1933, quando si decise di costruire la strada per collegare Ferrara a Tresigallo, aprendo il commercio a quella zona che da anni viveva in povertà e isolamento.

Dietro alla costruzione della Città Metafisica c’è Edmondo Rossoni, nativo di Tresigallo e dal 1935 ministro dell’Agricoltura. Rossoni aveva un grande sogno: realizzare una “città modello” che ruotasse attorno ai bisogni della popolazione e alle sue idee di sindacalismo integrale.

Si avviò così la costruzione di una città utopica, mai vista prima, “unica, corporativa, industriale e funzionale”. I lavori furono portati avanti in modo quasi clandestino, senza grandi clamori propagandistici. Dal niente sorsero case, ospedali, fabbriche, scuole, bagni pubblici, un teatro, una sala da ballo e tutti i servizi necessari. Vennero seguiti i principi dell’architettura razionalista: ripetizione di forme geometriche come il cubo e il cilindro, assenza di decorazioni, ricerca di simmetria e semplicità.

La cittadina diventò un cantiere a cielo aperto, a cui collaborarono attivamente i cittadini ma anche operai forestieri in cerca di lavoro. Nel giro di cinque anni, Tresigallo si trasformò in una “metropoli” di 9000 abitanti.

Il crollo della Città Metafisica

Alle soglie del 1939, i lavori sembravano procedere per il meglio: Tresigallo sarebbe stata completata nel giro di un anno. Ma le cose cambiarono drasticamente nell’ottobre del 1939, quando Rossoni venne sollevato dalla carica di ministro. A peggiorare la situazione, l’entrata in guerra dell’Italia nel 1940: i lavori vennero interrotti, alcune fabbriche non entrarono mai in funzione e solo poche vennero riconvertite. La ferrovia che doveva congiungerla a Ferrara e Ravenna rimase solo un ambizioso progetto su carta.

Oggi Tresigallo è uno dei pochi esempi rimasti di città di fondazione progettata a tavolino. A distanza di ottanta anni, la Città Metafisica di Rossoni ha infatti mantenuto la propria immagine e architettura razionalista. Nel 2004 la regione Emilia-Romagna ne ha riconosciuto l’appartenenza al prestigioso circuito delle Città d’Arte, e rimane un bene storico e culturale da preservare.

 

Sul numero 275 (novembre 2019) di Itinerari e Luoghi, in edicola dal 26 ottobre, trovate maggiori informazioni, curiosità e un itinerario dedicato a Tresigallo, città metafisica. 

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