Studiare un itinerario in Bulgaria per cimentarsi, seppur in punta di piedi, nell’esplorazione di una nazione ancora agli esordi con il mondo del turismo in bicicletta, non è affatto cosa facile. Nomi evocativi come quello di Spartacus, calici traboccanti di vino profumato e un canto melodioso e ammaliante che avvolge i villaggi dell’etnia pomacca nel bel mezzo dei monti Rodopi, sono un po’ il filo conduttore di questa avventura inedita all’interno del paese che appartenne all’ex blocco sovietico.
Storie bulgare
Ci sono luoghi che restano immobili nel tempo, anche per decenni. Altri che, forse inaspettatamente, mutano forma, colore e dimensione. La Bulgaria, come molti altri stati, ha vissuto per lungo tempo una paralisi, da certi punti di vista, quasi annichilente. Poco considerata dal resto d’Europa, fino ai primi anni ’90 lo stato bulgaro era una terra lontana e impenetrabile, oltre quell’invisibile e insormontabile confine chiamato Cortina di Ferro. Gli anziani dei villaggi rurali si ricordano ancora quel periodo: alcuni lavoravano la terra, altri allevavano il bestiame, ma nessuno era autorizzato ad avvicinarsi a quella barriera territoriale così militarizzata. Chissà… forse qualcuno ci ha provato, ma di certo non è tornato a casa per raccontarlo.
Vino e tarator
Melnik non è poi così distante dalla Grecia e nel piccolo borgo dalle case in calce bianca si respira un’aria accogliente e… aromatica. La cittadina è infatti una delle produttrici di vino della zona e un itinerario nella Bulgaria meridionale non sarebbe stato tale senza un passaggio tra le vie sterrate e polverose di questa destinazione. Porta d’accesso ai monti del Pirin e ai più orientali Rodopi, Melnik è il luogo in cui avrai il primo approccio con la cucina bulgara e, vedrai, ne resterai folgorato! Tarator, Gyuvetch, Kavarmà, Bjurek di peperoni… punta il dito sul menù e fidati dello chef!
Luoghi mistici
Pedalando verso est capiterai in luoghi fantastici, quasi mitologici dove il potere della Natura si è manifestato con inarrestabile creatività. Piramidi di terra rossa, formazioni appariscenti, rocce solitarie e richiami notturni nel cuore delle immense foreste. Piantare la tenda nei pressi di un monastero eretto secoli fa o all’ingresso di un villaggio pomacco, la minoranza musulmana o, perché no, essere accolti e ospitati da una famiglia locale sarà pura magia.
Una cintura verde in Europa
Da quando la Cortina di Ferro non esiste più, si è palesato quanto l’ampia fascia tra i paesi del blocco occidentale e del blocco orientale non sia più una barriera, ma una ricchezza comune. Negli ultimi anni la natura è riuscita a riconquistare questa terra di nessuno e oggi, dove un tempo vigeva l’assoluto divieto al passaggio umano, sono stati creati parchi naturali e nazionali condivisi oltre a un tracciato cicloturistico di lunga percorrenza chiamato Eurovelo 13. L’itinerario della Cortina di Ferro, in circa 10000 km, collega Kirkenes in Norvegia a Tsarevo in Bulgaria.
3 highlights sull’itinerario in Bulgaria
Prima di invitarti a saltare in sella e seguire l’itinerario in Bulgaria che troverai sul numero 312 di Luglio di Itinerari e Luoghi, voglio consigliarti tre mete da non perdere assolutamente nel paese con capitale Sofia:
- Melnik: ne ho già parlato qui sopra, ma per enogastronomia, posizione e particolarità naturalistiche e architettoniche, la cittadina è un must da visitare a tutti i costi
- Il canyon di Vacha e i villaggi pomacchi: sentire la voce ammaliante del muezzin nel bel mezzo delle foreste dei Rodopi è un’emozione davvero forte!
- Monti dei Rodopi: da ovest a est, tra laghi, fiumi e cittadine di confine, a due pedalate dalla vecchia Cortina di Ferro