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In Slovenia, terra di incontri e cultura

Il 2024 è un anno ricco di appuntamenti, anche in preparazione alla Capitale Europea della Cultura 2025 che vedrà insieme Nova Gorica e l’italiana Gorizia

Slovenia, Nova Gorica_mediteranska_kraska

È ricco di cultura e appuntamenti il 2024 della Slovenia, terra al confine orientale con l’Italia che si sta già preparando per l’evento GO!2025, ovvero le celebrazioni dedicate a Nova Gorica e Gorizia, insieme Capitale Europea della Cultura 2025 (immagine in apertura, Nova Gorica_mediteranska_kraska).
Due città simbolo o, meglio, una sola città, l’unica in Europa ad essere attraversata da un confine tra due Stati. Un confine che, per troppi anni, ha significato frattura, una separazione immortalata nelle foto in bianco e nero del filo spinato di piazzale Transalpina, e che, invece, oggi diventa sempre più una mano tesa, un luogo di incontro tra due popoli e il simbolo, per tutto il resto del mondo, di come la pace e la condivisione siano un percorso non solo possibile, ma addirittura necessario.

Slovenia, Nova Gorica, mediteranska_kraska_slovenija ogled_iz_kekca
Slovenia, Nova Gorica, mediteranska_kraska_slovenija ogled_iz_kekca

Nova Gorica, poco più di 13.000 abitanti tra le fertili colline della riva sinistra del fiume Isonzo, è considerata la più giovane città della Slovenia in virtù dei suoi “soli” 70 anni di vita, audace e futurista nell’architettura quanto verde e consapevole nei confronti del ricco patrimonio enogastronomico della valle del Vipacco, che accomuna entrambi i lati del confine. Tra i simboli della città, è immancabile una visita al ponte di Salcano, il più grande ponte ferroviario sospeso in pietra del mondo. Oltre alla funzione originaria di lasciar transitare i treni sopra l’Isonzo, il ponte di Salcano diventa in estate anche l’unico luogo in Slovenia dove è possibile praticare il bungee-jumping: adrenalina pura!

Slovenia, Lubiana

Slovenia, 20 anni nella UE

Era il primo maggio 2004 quando la Slovenia entrò nell’Unione Europea. Lo riporta la data scolpita nella pietra del monumento eretto proprio sul confine tra Nova Gorica e Gorizia, che ha segnato un punto di svolta per l’intero paese e la possibilità di crescere e aprirsi a nuovi scambi culturali.
Proprio l’area del confine italo-sloveno sarà il centro nevralgico degli eventi che accompagneranno le due città al 2025, con la nascita del nuovo distretto ECOC, che prenderà vita proprio nel tratto di un km tra le due ex dogane: 10 milioni di euro di investimenti per riqualificare l’area in un’ottica green, per un intervento che interesserà anche la stessa aera del piazzale Transalpina, che dall’altro lato del confine chiamano, per l’appunto, Trg Evrope (piazza Europa).

Slovenia, Ponte di Solkan, mirkob_muzejski_vlak

Alla scoperta della cultura della Slovenia: il mito Prešeren

Piazza France Prešeren, la principale della capitale che porta il nome del massimo poeta nazionale sloveno e ospita dal 1905 un monumento a lui dedicato, è il punto di partenza ideale per immergersi nella cultura del popolo sloveno.
Nato tra le colline della Gorenjska, Prešeren ha avuto un ruolo fondamentale non solo nella storia letteraria del paese, ma anche nella codificazione dello sloveno scritto come lingua nazionale. Nella capitale, così come in ogni città in Slovenia, Prešeren è dappertutto: strade, monumenti, piazze, l’inno nazionale Brindisi, scritto dal poeta nel 1847 (stesso anno di quello di Mameli) e inciso sulle monetine da 2 euro.
Dal 27 marzo al 9 aprile a Kranj, altra città legata al mito del poeta romantico, andrà in scena proprio sulle tavole del Teatro Prešeren, l’annuale Settimana del Teatro Sloveno. Laboratori di scrittura drammatica, performance di opere slovene realizzate da cast internazionali e tavole rotonde volte ad espandere il respiro internazionale dell’evento, che coinvolge ogni anno famosi drammaturghi, critici e produttori.

La grande arte contemporanea

In Slovenia il XX secolo ha lasciato dietro di sé diverse tracce, espresse soprattutto dalle grandi architetture che in un’epoca post-industriale come la nostra vengono ri-significate e riconvertite a nuovi usi. È in quest’ottica che sono nate realtà come quella del Center Rog di Lubiana, centro creativo e sociale ospitato in una ex fabbrica di biciclette, oppure di Cukrarna, galleria d’arte contemporanea sorta nel 2021 in un ottocentesco zuccherificio sulle rive del fiume Ljubljanica, raccontato anche nelle opere letterarie di scrittori come Kette, Cankar e Župančic. Edifici industriali trasformati, oggi, in vere e proprie fabbriche di idee.
L’altro grande polo culturale del paese è Maribor, seconda città slovena e sede dell’UGM (Galleria d’Arte di Maribor), che vanta oltre 7.000 opere d’arte provenienti da tutto il paese, in particolare dalla sua area orientale, da fine XIX secolo ai giorni nostri. Nel 2024 UGM festeggia il suo 70esimo compleanno con un allestimento curato dal designer David Tavčar, che ha messo insieme 270 lavori di proprietà della Galleria, alcuni inediti e altri iconici.

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