Il centenario della morte di Guglielmo Talamini, celebrato attraverso due grandi retrospettive ad Asolo e a Pieve di Cadore.
Una mostra che si sviluppa tra il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore a Pieve di Cadore (Belluno) e il Museo civico di Asolo (Treviso), “Guglielmo Talamini, 1918 – 2018: le origini, l’arte, la solitudine tra le Dolomiti e Asolo”, celebra i cent’anni dalla morte di uno dei pittori più rappresentativi del secolo scorso, che entrò a far parte dello scenario dell’arte internazionale esponendo in varie sedi europee oltre che alla Biennale di Venezia in otto edizioni consecutive. Le due esposizioni sono aperte in entrambe le località fino a domenica 14 ottobre.
Guglielmo Talamini, artista cadorino (conterraneo di Tiziano Vecellio) vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, è considerato il pioniere di una nuova forma d’arte per l’alto Veneto, che vede l’inserimento di nuove forme pittoriche e lo stravolgere degli antichi valori classici. La sua pittura evolve nel corso della sua esistenza dal realismo stringente della ritrattistica a un evidente classicismo. I due periodi pittorici si legano l’uno in modo più spiccato al Cadore e l’altro ad Asolo, sottolineando come i due “luoghi del cuore” di Talamini abbiano influenzato il suo sguardo e il suo stile.
Info: www.museoasolo.it

Anche per le due ruote
La duplice mostra dedicata al centenario di Guglielmo Talamini rappresenta anche lo spunto per una breve vacanza sulle due ruote tra la montagna e le colline venete: le due esposizioni possono infatti rappresentare il punto di partenza e il punto d’arrivo del percorso; nel frattempo si potranno ammirare i paesaggi e le caratteristiche del territorio che ispirarono il grande pittore.
Percorribile mediamente in tre giorni (30/40 chilometri al giorno) il bike tour nel segno di Talamini puo iniziare a Pieve di Cadore, dove visitare la prima mostra e concedersi una pedalata nel cuore delle Dolomiti, patrimonio naturale dell’umanità riconosciuto dall’Unesco (la Ciclabile delle Dolomiti permette di arrivare a Cortina). Per raggiungere la mostra di Asolo si prosegue lungo la vallata di Longarone fino a Ponte nelle Alpi e poi verso Belluno, la “Porta delle Dolomiti”. Successivamente si tocca il centro medievale di Feltre, costruito in altura cosi da dominare le verdi vallate intorno, per approdare infine ad Asolo, piccolo borgo murato situato sulle colline del Prosecco, definito da Giosuè Carducci la “città dai cento orizzonti” e scelto da numerosi artisti nel passato come buen retiro, nonchè inserito tra i Borghi più Belli d’Italia.