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I binocoli astronomici

Negli anni Ottanta gli appassionati che volevano dedicarsi alle osservazioni astronomiche con il binocolo avevano pochissime opzioni. Gli strumenti di grande diametro, infatti, erano scarsi e molto costosi, per acquistare un “Made in Japan” nel formato 25x100, per esempio, era necessario investire oltre quattro stipendi

Diversi modi per osservare il cielo: da sinistra, binocolo 25x100, 16x70, 9x63 e 8x32

Ai nostri giorni il mercato dei binocoli si è sviluppato, anche grazie ai costruttori cinesi che non solo hanno prodotto centinaia di modelli, ma hanno anche migliorato la qualità ottica e meccanica. Questa concorrenza ha portato dei benefici al cliente finale, giacché molti marchi europei e giapponesi hanno iniziato a commercializzare dei nuovi prodotti, in fasce di prezzo molto favorevoli, per ostacolare questa nuova forma di concorrenza.

Binocoli grandangolari

Gli astrofili conoscono molto bene l’asserto: “investi nel diametro”, tuttavia non è sempre la soluzione migliore: anche le visioni a grande campo della volta celeste sono molto affascinanti. Per questo motivo per ammirare la Via Lattea, le Pleiadi oppure la Cintura di Orione, è più opportuno acquistare dei binocoli grandangolari che forniscano un basso ingrandimento. Lo specialistico 2.1×42, per esempio, inquadra un campo reale pari a 12.2°. Salendo di formato sono molto adatti a questo scopo anche i binocoli 7×35, oppure gli 8×32, purché siano dotati di almeno otto gradi di campo. Se il prezzo non fosse un problema, sarebbe preferibile acquistare binocoli che possiedano un campo piatto, per ammirare le stelle puntiformi da bordo a bordo. Questa caratteristica si consegue in due modi: inserendo uno spianatore nel percorso ottico, oppure utilizzando degli elementi asferici negli oculari. Chi è alla ricerca d’immagini stellari puntiformi e luminose sino ai bordi, dovrà necessariamente investire molte centinaia di euro. Un binocolo con un campo piatto, un’ottima luminosità, una pregevole resa dei colori unita a un perfetto contenimento delle aberrazioni cromatiche, costa, infatti, più che un telescopio di discreto diametro.

Il 10×50

Trent’anni fa il 7×50 era il formato più utilizzato fra gli astrofili, adesso, a causa dell’inquinamento luminoso, il 10×50 pare essere la scelta migliore. Riduce, infatti, la luminosità del fondo cielo e ingrandisce gli oggetti deboli come le nebulose e le galassie. Questo è il settore dove sono presenti centinaia di prodotti, dai binocoli economici (50-100 euro) ai robusti binocoli per uso nautico, sino ai pregiatissimi strumenti naturalistici con prismi a tetto e con obiettivi alla fluorite che costano oltre duemila euro. Un 10×50, dal costo medio, inquadra 5 – 5.5° di campo, mostra centinaia di stelle, anche colorate e qualche oggetto del cielo profondo, come le galassie M81 e M82 nella costellazione dell’Orsa Maggiore, la galassia di Andromeda (M31) oppure la nebulosa di Orione (M42).

I “piccoli giganti”

In questo settore sono anche disponibili dei binocoli definiti “Mini-giant:” una via di mezzo fra i binocoli da cinquanta millimetri di diametro e quelli da ottanta. Sono molto validi, ad esempio, quelli composti di prismi di Porro nel formato 12×60, 15×70 e 16-18×70. A causa degli ingrandimenti medio – alti, è impossibile osservare a mano libera, si dovrà quindi acquistare un supporto fotografico. Ci sono anche alcuni binocoli angolati (a 45° e 90°) che possiedono due pregi: quello di poter osservare il cielo stellato, con comodità, in prossimità dello zenit e di utilizzare oculari di vario ingrandimento.

binocolo 20x80
Il binocolo Konus 20×80 è molto adatto alle osservazioni astronomiche.
Gli obiettivi da ottanta millimetri del Konus 20×80

Gli ottanta millimetri

20×80 e i 30×80 sono ancora maneggevoli e trasportabili, ma più performanti del classico 10×50. È proprio in questo settore che sono commercializzati vari binocoli angolati e dotati di oculari intercambiabili. Grazie a questa caratteristica, durante la stessa serata osservativa, sarà possibile scrutare i campi stellari a bassi ingrandimenti, oppure le strutture geologiche della luna e qualche dettaglio di Marte, Giove e Saturno. Anche in questo settore la scelta è ampia. Si possono spendere un centinaio di euro per un 20×80 economico, sino a cinquemila per un binocolo di produzione giapponese e tedesca – di alta qualità – impermeabilizzato e dotato di uno schema ottico complesso e di obiettivi alla fluorite sintetica o a bassa dispersione.

Osservazione lunare con un binocolo da 100 mm a 100X
Tre binocoli da 100 mm, in attesa della notte

 

 

 

 

 

I binocoli giganti

Il binocolo gigante per antonomasia è il classico 25×100. È uno strumento pesante, ma anche molto luminoso, quasi come un telescopio da 150 mm di diametro. Acquistando un treppiede e una testa fotografica robusta (meglio se video), si potranno osservare, senza troppa difficoltà, anche dal giardino di casa (purché non situato al centro di una metropoli) le galassie M65 e M66 nella costellazione del Leone, oppure M101, M51, M108 e M109, nella coi bordi di M12, invisibile, durante la stessa serata in un eccellente 16×70. Un costoso binocolo angolato, dotato di ottiche a bassa dispersione, quando usato con pregiati oculari astronomici, andrà di là da quanto menzionato, fornendo delle prestazioni migliori, non solo per quanto riguarda la comodità e l’osservazione del cielo a basso ingrandimento, ma anche per quelle lunari e planetarie, oltre i cento ingrandimenti. Di contro, per ambire a tali prestazioni, il costo supporto compreso, sorpasserà i duemilacinquecento euro.

Fabio Bergamin, astrofilo, osserva con un binocolo angolato

Binocoli da 120-150 mm

Sono binocoli specializzati, ingombranti e con un prezzo di acquisto molto alto. Sotto un cielo di periferia, per esempio, sarà possibile ammirare tutte le componenti del “Tripletto nel Leone”, che svela solo due galassie, se osservato nello stesso istante, con un” piccolo” binocolo da 100 mm. Questi strumenti sono perfetti per osservare le comete: sono, infatti, l’acquisto preferito di molti “comet hunters”. La cometa Hyakutake fu scoperta il 30 gennaio 1996 con un gigantesco binocolo giapponese 25×150.

Siti consigliati
https://www.binomania.it, il sito dell’autore dedicato al mondo del binocolo
http://divulgazione.uai.it, la pagina divulgativa dell’associazione astrofili italiani
https://theskylive.com/planetariumPlanetario on-line gratuito.

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