Home Benessere Fibromialgia, alle terme per trattare la malattia “invisibile”

Fibromialgia, alle terme per trattare la malattia “invisibile”

Il consorzio COTER Emilia Romagna ha avviato protocolli e percorsi per affrontare questa patologia particolarmente invalidante

Piscina delle Terme di Riolo_ph. terme di Riolo
Fibromialgia Coter
L’attività dolce in acqua termale rientra nei programmi di trattamento della fibromialgia. Ph. Coter

Fibromialgia, una malattia “invisibile” ma certo da non sottovalutare né trascurare. Tanto più che le cure termali possono rappresentare un passo decisivo per affrontare al meglio le conseguenze di questa patologia (immagine in apertura, piscina delle Terme di Riolo, archivio_ph. terme di Riolo). È una fastidiosa forma di reumatismo e, secondo dati del Ministero della Salute, affligge circa 2 milioni di persone in Italia causando dolore cronico e diffuso associato a stanchezza e sonno disturbato. Un circolo vizioso che ha un impatto umano e sociale molto profondo.

Il dott. Gianfranco Beltrami, cardiologo

Protocolli per il trattamento

Il COTER – Consorzio del Circuito Termale dell’Emilia Romagna – ha avviato protocolli di trattamento e cure naturali dedicati alla fibromialgia: nei pazienti affetti da fibromialgia numerosi studi hanno dimostrato un’iperattività del sistema nervoso simpatico che può determinare una maggiore vascolarizzazione nei punti dolorosi, oltre che disfunzioni di aree cerebrali responsabili della trasmissione e modulazione del dolore. Condizione che porta a un’errata interpretazione degli stimoli dolorosi e al malfunzionamento di alcuni neurotrasmettitori coinvolti in questo processo. L’attività fisica in acqua termale si è rivelata assolutamente valida per modulare l’attività del sistema nervoso autonomo dei pazienti fibromialgici. «Studi scientifici hanno dimostrato come l’attività fisica, se praticata in maniera regolare e in particolar modo se associata al movimento in acqua termale, possa essere un ottimo rimedio per contrastare gli stati dolorosi anche intensi, aumentando la tolleranza al dolore – spiega il dott. Gianfranco Beltrami, fisiatra, cardiologo, medico dello sport e nutrizionista –. Questo fenomeno avviene in quanto l’attività fisica è capace di modificare i processi di trasmissione nervosa, favorendo l’attivazione delle fibre nervose che riducono il dolore dal cervello alla periferia, oltre che inibendo le vie nervose che fanno percepire maggiormente il dolore».

Parco di Riolo Terme, uno degli stabilimenti del circuito COTER_ph. Marco Giovenco

I benefici dell’acqua termale

Il movimento è quindi essenziale non solo come strumento preventivo, ma anche come trattamento vero e proprio. «È però fondamentale iniziare l’attività fisica in maniera graduale – precisa Marco Conti specialista in fisioterapia e idrologia medica – cominciando magari con attività blande e leggere. Molto utile si è rivelata l’attività svolta in acqua termale a 34°C che, effettuata un paio di volte a settimana, è in grado di combinare i benefici derivanti dall’esercizio fisico all’azione decontratturante esplicata dal calore e dall’effetto antiinfiammatorio dei sali minerali contenuti nell’acqua».

Presidente Coter Lino Gilioli

L’acqua termale, aggiunge Lino Gilioli, Presidente COTER, «crea un’azione sinergica tra l’effetto miorilassante e quello analgesico e lavorare in acqua consente di ridurre il peso corporeo e di sopprimere il lavoro antigravitazionale dei muscoli, con tutti i vantaggi che ne conseguono. Le strutture aderenti al Consorzio sono dunque un valido alleato per tutti coloro che soffrono di fibromialgia e che hanno l’opportunità di affidarsi ad operatori specializzati per migliorare sensibilmente le condizioni di salute».

Info: COTER srl, Consorzio del Circuito Termale dell’Emilia Romagna, Numero verde 800.88.88.50

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