Come gli altri straordinariamente panoramico, il Sentiero del Latte parte da Fiavè e si dirige verso la piccola frazione di Favrio, percorre un tratto di bosco e ritorna al punto di partenza, dopo aver attraversato il sito archeologico con i resti di palafitte risalenti al Neolitico. Lungo il percorso si trovano piccole e grandi stalle, i prati e i boschi che un tempo erano occupati dagli animali al pascolo. E come per gli altri percorsi, punti sosta e panchine realizzate con materiale naturale, situati nei luoghi maggiormente panoramici , consentono una immersione completa nella storia e nell’habitat di un territorio Patrimonio della Biosfera Unesco.
Perché proprio a Fiavè il sentierio del latte? L’allevamento, insieme all’agricoltura, definisce l’economia e il paesaggio rurale, fatto di prati e campi coltivati, oggi come nel passato: il sito palafitticolo di Fiavè è tra le più importanti aree archeologiche per il ritrovamento di reperti legati alla lavorazione del latte. E proprio il latte, il burro e il formaggio sono infatti ancora oggi alimenti che dimostrano il legame con il passato contadino, quando venivano prodotti da ogni famiglia per l’autosostentamento. Quella del formaggio per Fiavè è un’antica tradizione: a partire dalla produzione dei caseifici turnari di metà Ottocento, fino ai prodotti sempre più diversificati del caseificio sociale durante i primi anni del Novecento in cui tutte le aziende agricole della valle portavano il latte. Oggi sono presenti anche molte piccole filiere che realizzano formaggi freschi e stagionati ma anche specialità come yogurt e gelato artigianale.
La produzione casearia attuale trova le sue radici nella tradizione contadina locale. Un tempo infatti tutte le famiglie avevano la stalla in casa con qualche animale, i più benestanti tre o quattro mucche, gli altri almeno qualche capra. In passato una mucca che produceva 10 litri di latte al giorno era molto produttiva ed era una ricchezza importante su cui le famiglie potevano contare. Il latte veniva portato ai caseifici turnari, al mattino e alla sera e lavorato dal “casèr” che lo trasformava in burro e formaggio. Oggi la produzione attuale di latte e formaggio è realizzata da aziende agricole che conferiscono il latte a società cooperativistiche più grandi, ma anche da piccole realtà con pochi capi di bestiame che stanno puntando sulla filiera corta e sul benessere animale, la sostenibilità e la qualità dei trasformati.
LATTE IN FESTA – Favrio di Fiavé 7, 8, 9 giugno – Un festival nuovo che vuole raccontare il latte, ancora prima della mungitura.
Favrio di Fiavè diviene il fulcro del percorso del latte e del festival che alla sua prima edizione si tiene dal 7 al 9 giugno. Favrio è un luogo che spicca nel paesaggio delle Giudicarie per la posizione isolata e panoramica, ma anche per la tranquillità che vi si respira, esaltata dal zampillare dell’acqua nella fontana e dallo scorrere lento e solenne di una vita quotidiana legata ai tempi della natura e della tradizione. La sua bellezza antica è frutto di un’architettura rurale caratterizzata dalle grandi case plurifamiliari, che mostrano i ballatoi in legno e le tipiche ère (gli antichi solai) a cui si giunge dai ponti, le grandi arcate di pietra che sono elemento identitario del paesaggio locale. La suggestione si completa scoprendo gli avvolti e le cantine, frutto di un antico sapere nel costruire e simbolo della vita contadina che ha sempre caratterizzato la vallata.E proprio da queste radici contadine deriva l’ospitalità sincera dei suoi abitanti, che apriranno le loro case e il loro cortili durante questo festival dedicato al mondo del latte, alla sua produzione e alla sua lavorazione, ed ai luoghi in cui queste attività si sono realizzate nel corso dei secoli, costruendo il paesaggio che ci circonda e che vogliamo conservare e valorizzare. Un festival nuovo che vuole raccontare il latte, ancora prima della mungitura.
Il programma prevede tra i suoi momenti principali: “I racconti di latte e di formaggio”: le storie dei caseifici turnari dell’Ecomuseo della Judicaria, la degustazione dei prodotti con il maestro assaggiatore Francesco Gubert (Onaf), la Enmalgada, un’escursione di tre ore a Malga Misone e caserada, momenti dedicati ai bambini, con ”La mia mucca si chiama…” , la cucina con menù degustazione di prodotti trentini nella piazza di Favrio, momenti musicali tradizionali come “Alp music” Musica dalle alpi con i Baraban, Pan e lat…ovvero lacolazione sul sagrato e il clou della domenica con inaugurazione ufficiale del sentiero del latte: passeggiata con l’accompagnatore di territorio e il maestro assaggiatore Francesco Gubert. Lungo il percorso aperitivo presso il bistrot di Erika Eis e, dalle ore 10.30 alle 18.00: “Latte, formaggio & Co”, mercato dei produttori nelle cantine, avvolti e solai di Favrio. Sempre per i bambini , il Museo Palafitte Fiavé organizza laboratori (100% Latte). Ancora, nel pomeriggio: “Fen sull’era, chi è il più veloce a portare il fieno al coperto?”, gioco a squadre tra i 6 comuni dell’Ecomuseo della Judicaria.
Infine, FAVRIO BOTTEGA D’ARTE: nel paese saranno allestite mostre: la fotografica Favrio ieri, vecchi mestieri, quella di disegni di Valentina Salizzoni “Viva la mucca” sino al remio di architettura “Costruire il Trentino 2013-2016”, esposizione fotografica di architettura trentina.
E POI, UN ‘ESTATE DI EVENTI DEDICATI