Agostoni è un giornalista impegnato.
Di quelli che mi piace definire “fantasma”, ma in un senso particolare e positivo, dovuto alla loro capacità, unica, di inserirsi in contesti, in luoghi e in mezzo alle persone con delicatezza, quasi sparendo e annullandosi per lasciare alla gente e ai posti parlare, raccontarsi, rivelarsi. Senza paure e pudori.
Claudio è un uomo impegnato anche nel sociale, dove ha trasportato o, forse, meglio, prelevato, quella curiosità profonda che sta alla base della sua esigenza di comprendere e ascoltare le persone, i loro racconti.
Di coglierne sfumature e ricordi. E di farne tesoro per i suoi scritti e le sue trasmissioni. Claudio, infatti, oltre ad essere una delle firme più note della nostra rivista, Itinerari e Luoghi, è anche uno dei conduttori più seguiti di Radio Popolare.
Nel sociale Claudio dà una mano alla Casa di Carità di Don Virginio Colmegna, occupandosi dei Rom, convinto che non sia l’assistenzialismo la chiave della soluzione dei problemi che affliggono le minoranze e chi è in difficoltà, ma l’inclusione e l’aiuto a riappropriarsi della propria dignità e dei propri diritti.
Quando, nel 2010, l’Inter vinse la sua terza Champions (Claudio è un neroazzurro sfegatato e appassionato!), Moratti gli diede la Coppa (con la C maiuscola, quella vera) e insieme a Chivu, rumeno di quella formazione, andò nel campo Rom di via Triboniano (uno dei più grandi della città, che all’epoca arrivava a contare oltre 1200 persone) e fu festa per 2 giorni: “una gioia immensa per quella gente e per quei bambini. Un momento che non dimenticherò”.
Iniziamo da qui.
Perché proprio da incontri ed esperienze come queste nascono le storie di Agostoni.
“Ho viaggiato tantissimo in Romania, Bulgaria e nei paesi dell’Est Europa – ci dice Claudio – tantissimo perché qui ogni sei mesi cambia tutto. Locali, ristoranti, hotel. Cambiamo nomi, indirizzi, numeri di telefono. Sono luoghi che si devono frequentare e vivere per saperli raccontare. Passati dal periodo in cui erano tutti impegnati a copiare dall’occidente modelli di vita e sociali, per poi saltare radicalmente al nazionalismo più asfissiante, fino a provare a cercare, oggi, una via di mezzo tra le due opposte strade. E in tutto questo, c’è un fervore culturale, un’energia, una dinamicità incredibile. Ho conosciuto tantissimi ragazzi che hanno studiato in Italia architettura, design, o fotografia e che sono tornati a casa, a Sofia o a Bucarest per aprire atelier, factory e negozi, andando a creare occasioni di riscatto e di crescita davvero vincenti”.
Professionalmente, le storie di Claudio sono un intrigo di geografia e persone: “parto da un luogo che mi interessa, che mi intriga e da lì vado alla ricerca di quei personaggi che l’hanno creato, forgiato, reso quello che è. Ad esempio, uno dei miei ultimi lavori per Itinerari e Luoghi, realizzato con il fotografo Bruno Zanzottera, amico di vecchia data, è dedicato alla Circumetnea. Percorrendola ho scoperto storie di vita e personaggi incredibili, unici, che sono diventati protagonisti delle pagine che ho scritto e voci in radio per il mio programma”.
La ferrovia Circumetnea è una ferrovia a scartamento ridotto che collega Catania con Riposto, compiendo il periplo dell’Etna e passando per diversi centri pedemontani etnei.
Nel giro dell’Etna, Claudio ha fatto amicizia con un vecchio controllore, che negli anni ha fatto la sua scalata gerarchica, che, a sua volta, gli ha presentato tutta una serie di personaggi unici che popolano questi luoghi.
“C’è un signore, Pippo Gullotti, che, nel suo capannone posto alla periferia di Bronte, collezione decine e decine di carretti siciliani, alcuni del leggendario maestro Domenico Di Mauro, mancato due anni fa, che, a sua volta, tra i suoi numerosi allievi ha avuto anche due donne. Cosa, questa, davvero unica visto che il mondo che gravita intorno ai carretti è assolutamente maschile”.
Una di queste due donne, Alice Valenti, come ama definirsi lei stessa, pittrice e artigiana catanese, ha una storia ricchissima. Ha realizzato una barca con i disegni dei carretti, dà vita ad abiti magnifici con la cooperativa di donne con cui collabora.
Ora si sta impegnando nella realizzazione di un murales e tanto altro ancora.
Ecco allora che prende forma il metodo di lavoro di Claudio.
La ricerca di quella geografia umana che va oltre paesaggi, scorci, confini, montagne, pianure o mare. È un mix di territorio e persone che incanta e ci racconta dei luoghi in cui ci si muove.
“Lavorando così, ho scoperto l’Italia che più amo. Un’Italia laboriosa, piena di iniziativa e inventiva, che sa scovare possibilità nuove, diverse. Che cade e si rialza aiutata dalla propria fantasia e dalla capacità di reinventarsi. Ad esempio, in Sicilia, abbiamo scoperto un vivaio che impiega oltre 400 perone. Dico 400 persone! La Regina Rania di Giordania solo qualche giorno prima del nostro arrivo aveva fatto un ordine di alcune decine di migliaia di euro!! Ecco, questo imprenditore dà lavoro a 400 famiglie, più di molte industrie locali, dopo essersi inventato un’alternativa sostenibile, inclusiva, rispettosa dell’ambiente e del clima. Un esempio di Italia che mette a frutto ingegno e fantasia”.
Claudio ha, comunque, un altro grande amore, pluridecennale: la radio.
È tra i conduttori storici di Radio Popolare. La sua voce, calda e roca, è immediatamente riconoscibile. I suoi programmi raccontano dell’amore per le persone e per la musica: “in Sicilia ho passato 3 ore a casa di un liutaio di origini milanesi che ha lasciato anni e anni fa la Lombardia per il sole e i colori siculi”.
Perché ami la radio? “Perché la radio è POP. Scrivere mi permette di approfondire degli argomenti ma la radio mi permette di raccontare i miei incontri, è come chiacchierare tra amici al bar, non hai bisogno di ricerca. È tutto diretto, immediato, vero”.
Quando si tornerà a viaggiare fuori da questa Italia laboriosa dove andrai?
“Stati Uniti e Brasile. Qui ho progetti abbozzati, idee bloccate sul nascere che voglio riprendere approfondire. L’estero mi manca tanto come terreno di confronto per trovare nuove storie, nuove tendenze, nuove idee”.
Angela Marini