Buon compleanno, Dolomiti! Sono trascorsi 10 anni da quando UNESCO dichiarò Patrimonio Mondiale le nostre montagne. Era il 26 giugno 2009, la notizia arrivò da Siviglia. Da allora, per i Monti Pallidi è iniziato un nuovo corso che quest’anno sarà celebrato con una grande festa diffusa che, da Cortina d’Ampezzo, proseguirà per tutta l’estate, grazie ad un calendario di oltre 140 eventi. A coordinare le tante iniziative sono la Fondazione Dolomiti UNESCO e il ministero dell’Ambiente attraverso il Comitato di celebrazione del decennale delle Dolomiti Patrimonio UNESCO.

IL LABORATORIO DOLOMITI
“Il riconoscimento UNESCO conferito 10 anni fa alle Dolomiti è stato un risultato importante per il nostro Paese, motivo per il quale dobbiamo celebrarlo con profondo orgoglio” – così l’On. Vannia Gava, Sottosegretario di Stato per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare e Presidente del Comitato per le celebrazioni del decennale del riconoscimento Dolomiti Patrimonio UNESCO. “Fra i 54 siti italiani riconosciuti dalle Nazioni Unite” – continua il Sottosegretario – “le Dolomiti spiccano in quanto Bene naturale di bellezza unica, scrigno di una strepitosa ricchezza naturale caratterizzata dalle spettacolari pareti verticali e dal tipico colore pallido. Le Dolomiti si configurano anche come laboratorio internazionale virtuoso per la gestione di un patrimonio naturale particolarmente complesso. Dobbiamo riconoscere come, trascorsi questi 10 anni, è sempre più evidente l’impegno ed il lavoro che hanno portato questo territorio ad una rinnovata sinergia di squadra tra le amministrazioni locali, le associazioni e i cittadini, che hanno permesso di consolidare ulteriormente il senso di appartenenza ad un contesto così peculiare e straordinario”.

TUTELA, VALORIZZAZIONE E SOSTENIBILITA’
Nove sistemi montuosi, 142mila ettari che si estendono fra le cinque province di Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento, Udine e le Regioni Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto: le Dolomiti sono un regno bellissimo e complesso. “Mettere in luce le differenze ed evidenziare anche ciò che unisce, è stata la chiave di volta per raggiungere la piena e condivisa gestione di questo patrimonio comune”, spiega Graziano Pizzimenti, Presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO, “Da allora il senso della nostra azione è stato duplice: tutelare, da una parte, e valorizzare, dall’altra, il nostro territorio nel nome della sostenibilità”.

LA MISSION
Conoscere e curarsi dei luoghi dove si è nati non significa solo difenderli e preservarli, ma anche saperli raccontare alle generazioni che verranno. “Essere cittadini di un luogo come il nostro – prosegue Marcella Morandini, Direttore della Fondazione Dolomiti UNESCO – significa interpretare un senso di cittadinanza attiva e responsabile”. Ed è con questo spirito che la Fondazione ha messo in campo una strategia complessiva di gestione con l’obiettivo di mantenere al centro la conservazione attiva del territorio ed incentivare la cooperazione per sperimentare nuove politiche per una crescita consapevole. Sono cinque le reti funzionali su cui si basa l’attività della Fondazione: dalla tutela del patrimonio geologico, a quello paesaggistico e delle aree protette, alla valorizzazione del turismo e della mobilità sostenibile, arrivando alla promozione della ricerca scientifica e della formazione.

Non è stato semplice: dieci anni fa c’era chi credeva che nuovi riconoscimenti avrebbero significato anche maggiori vincoli. Oggi, al giro di boa del primo decennale, assistiamo invece ad uno straordinario fermento positivo nei territori. Il riconoscimento UNESCO, è sempre di più un’occasione per “ri-conoscersi” e un’opportunità per rilanciare turismo, tutela e valorizzazione dell’ambiente, agricoltura, forme produttive legate al territorio privilegiando la qualità.

IL FUTURO
Ora, dopo questo primo decennale, il viaggio sotto l’egida dell’UNESCO continua, articolandosi su quattro cardini fondamentali: conservare i valori di un patrimonio universale, valorizzare l’esperienza di un turismo sostenibile, accrescere la consapevolezza e il senso di comunità e fare sistema attraverso una governance comune.

FESTA A CORTINA
Il 26 giugno a Cortina d’Ampezzo per celebrare i primi 10 anni di Dolomiti UNESCO con una grande giornata in cui lanciare, uniti, un augurio corale e profondo per le montagne dichiarate Patrimonio Mondiale e da sempre prezioso bene per tutti. L’inserimento delle Dolomiti nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO ha suggellato la nascita e la rinascita di un’idea: le Dolomiti sono un bene da tutelare e valorizzare nella sua composita unicità. Questo traguardo costituisce il più significativo riconoscimento internazionale, ma anche un punto di partenza per delineare strategie e percorsi futuri di sviluppo nel nome della sostenibilità.

TUTTI IN CONCHIGLIA
A Cortina d’Ampezzo i festeggiamenti scatteranno a partire dalle ore 11: il centro, con piazza Dibona e la sua scenografica Conchiglia, saranno il quartier generale delle celebrazioni e della presentazione degli oltre 140 eventi in programma durante tutta l’estate tra Veneto, Trentino, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. La giornata prenderà il via con gli interventi dei rappresentati delle istituzioni a partire dal ministero dell’Ambiente che ha voluto dar vita per l’occasione ad un Comitato per le celebrazioni del decennale del riconoscimento Dolomiti UNESCO, presieduto dal Sottosegretario Gava. “Cortina d’Ampezzo porta avanti il suo ruolo di capitale delle Dolomiti e rinnova il suo impegno nella valorizzazione della tradizione di un territorio così complesso e delicato”, spiega il Sindaco Gianpietro Ghedina. Saranno ben quattro le bande musicali ad esibirsi, intervallando i momenti ufficiali. I gruppi, provenienti dai diversi territori che condividono il Bene, suoneranno insieme nello spirito di cooperazione alla base del riconoscimento UNESCO.

LE FESTE FRA I RIFUGI IN QUOTA
Durante l’estate, poi, i festeggiamenti si spostano in quota con cinque appuntamenti fra i rifugi dell’area cuore del Patrimonio Mondiale. Si comincia il 5 luglio al rifugio Berti – Vallon Popera.  Nella zona del Comelico arriveranno i produttori di qualità e lo chef stellato sostenitore della Fondazione Dolomiti UNESCO per una passeggiata botanica alla scoperta del territorio. Secondo appuntamento è, il 27 luglio, con “Brenta Open” al rifugio Agostini, nel Parco Naturale Adamello Brenta, per affrontare il tema dell’accessibilità in montagna anche da parte di chi ha qualche forma di disabilità. La fotografia è protagonista del terzo appuntamento, il 31 agosto e il primo settembre, al rifugio Pian de Fontana, nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, il cui valore estetico-paesaggistico sarà al centro degli obbiettivi di una quindicina di fotografi che prenderanno parte a un workshop curato da Moreno Geremetta, sostenitore della Fondazione Dolomiti UNESCO. Il 7 settembre, al rifugio Cava Buscada si parla di geologia e si va alla scoperta della storia della Terra, in un evento in collaborazione con il Muse – Museo della Scienze di Trento e il Parco naturale delle Dolomiti friulane. Ultimo appuntamento, il 21 settembre al rifugio Pradidali con lo scrittore Matteo Melchiorre e il contrabbassista Nelso Salton, impegnati in un dialogo itinerante nel cuore delle Pale di San Martino, che hanno ispirato tanti scrittori e compositori.