Acque cristalline, profumo di mirto e lentisco nell’aria e paesaggi scarni e affascinanti battuti da un vento che sa di mare e di terra insieme: la Sardegna non manca mai di ammaliare chi vi metta piede, e con l’arrivo dell’estate richiama sulle sue coste visitatori e turisti da tutto il mondo. 

Eppure, nonostante la grande fama, l’isola mantiene intatto un suo carattere selvaggio, autentico e antico… Carattere che è ancora possibile trovate anche nelle numerose isole e isolotte sparpagliate lungo le sue coste.  

Asinara, l’antica “Sinuaria”

Situata nella parte più occidentale del settentrione sardo (provincia di Sassari), l’Asinara fu nella storia antica terra di pirati e pescatori e in quella recente colonia penale agricola, lazzaretto, campo di concentramento e poi carcere di massima sicurezza per mafiosi, terroristi e brigatisti. Sempre sull’isola trascorsero alcuni mesi anche Falcone e Borsellino, nel 1982, mentre scrivevano gli atti per il maxi-processo di Palermo. 

L’isolamento dovuto alla presenza del carcere, tuttavia, ha permesso il mantenimento delle caratteristiche naturalistiche dell’isola, che oggi è classificata e protetta come Parco Nazionale. Circa 50 chilometri quadrati di superficie e una forma sinuosa che ne ha definito il nome (“Asinara” deriverebbe infatti da sinuaria, cioè sinuosa, allungata), l’isola è oggi un vero e proprio paradiso naturale, dove è possibile ammirare paesaggi rudi e selvaggi, nuotare in spiagge cristalline come Cala Arena o Cala della Murrighessa e fotografare la fauna locale… Non da ultimi, i caratteristici asinelli bianchi. 

Sant’Antioco, dove nasce la seta del mare

All’estremo sud-ovest della Sardegna e legata alla terraferma da un ponte e da un istmo artificiale, c’è l’isola di Sant’Antioco. Con i suoi 108,9 chilometri quadrati di superficie, Sant’Antioco è la quarta isola italiana per dimensione (subito dopo l’Elba) e fa parte dell’arcipelago sulcitano. Sull’isola sono presenti due centri abitati – Sant’Antioco e Calasetta – e alcuni insediamenti minori, per lo più a carattere balneare, come Maladroxia e Cussorgia. Il nome Sant’Antioco ha sostituito la denominazione precedente “Sulci” dopo che sull’isola vennero scoperte le spoglie del martire sant’Antioco, appunto, che portò sull’isola la religione cristiana: qui è possibile trovare infatti una delle prime chiese cristiane del Mediterraneo, dedicata proprio al santo patrono. 

Tuttavia, ad attirare soprattutto l’interesse di viaggiatori e turisti sono la natura incontaminata, le spiagge mai affollate e le tradizioni isolane… A cominciare dalla lavorazione del bisso: Sant’Antioco è infatti uno degli unici posti al mondo in cui ancora si fila e si tesse la cosiddetta “seta del mare”. 

San Pietro, terra di falchi e di esuli

L’isola di San Pietro si trova anch’essa nell’arcipelago sulcitano, e con i suoi 50 chilometri quadrati circa ne è la seconda per dimensione, dopo Sant’Antioco. Scogliere frastagliate e alte fino a 150 metri, mare cristallino e calette nascoste sono la cifra distintiva dell’isola di San Pietro: è la terra perfetta per chi ama le terre da vivere con energia, tra snorkeling, pesca sportiva, trekking e – grazie alla varia e numerosa aviofauna – birdwatching. Già i punici chiamavano infatti San Pietro “isola degli sparvieri” e i romani “isola dei falchi”, in virtù del piccolo falco della regina che nidifica in una numerosa colonia sulle falesie di Cala Fico (protette come oasi della Lipu), mentre nelle saline atterrano fenicotteri, cavalieri d’Italia, fraticelli e garzette. 

Una curiosità sull’isola? Nell’unico centro abitato, Carloforte, si parla un dialetto che è un mix di sardo e ligure, il tabarchino, e i suoi abitanti sono i discendenti dei pescatori di corallo di Pegli, esuli dell’isola di Tabarka a cui Carlo Emanuele III di Savoia nel 1739 donò l’isola. 

Budelli, l’isola dalla spiaggia rosa

Appartenente all’arcipelago di La Maddalena, nel nord-est della Sardegna, Budelli fa parte dell’omonimo Parco Nazionale… Ma solo dal 2016, dopo una lunga battaglia legale, perché in precedenza l’isola era privata. 

Le dimensioni ridotte di Budelli – 1,6 chilometri quadrati e uno sviluppo costiero di 12,3 chilometri – sono compensate dal suo assoluto fascino sotto il profilo naturalistico. È considerata infatti una delle isole più belle dell’intero Mediterraneo e simbolo del parco nazionale: è famosissima la “spiaggia rosa”, presso Cala di Roto, che deve nome e colore ai frammenti sminuzzati di un microorganismo marino. La spiaggia oggi è sottoposta a regime di tutela per evitare che i turisti, affascinati dal colore inusuale, ne sottraggano la sabbia.
Unico abitante e custode dell’isola è, dal 1989, il modenese Mauro Morandi.  

Tavolara, il regno più piccolo del mondo

Una montagna di granito che sorge dall’acqua, 560 metri a picco sul mare e il contrasto vivace tra il verde smeraldo del Mediterraneo e il verde del ginepro e del lentisco: benvenuti sull’isola di Tavolara, nella regione della Gallura (Olbia), fulcro e simbolo dell’area marina protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo. 

Tavolara è anche conosciuta come “regno più piccolo del mondo” perché secondo una leggenda re Carlo Alberto di Savoia arrivò sulle sue coste cercando le mitiche capre dai denti d’oro (colorazione data dalla pianta di elicriso) e nominò il suo unico abitante, Paolo Bertoleoni, re dell’isola. Gli unici residenti e custodi dell’isola sono tutt’ora i suoi discendenti. Oltre ad appassionati trekker e sportivi, l’isola accoglie ogni estate il festival internazionale di cinema Una notte in Italia.

Sul numero 281 (giugno 2020) di Itinerari e Luoghi, disponibile in edicola e online, trovate maggiori informazioni, curiosità e un itinerario dedicato all’arcipelago della Maddalena e Caprera.
Qui trovate invece tutti i nostri consigli di viaggio.