La mostra “Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso” costituisce la seconda tappa di una più ampia e ambiziosa indagine del tessuto culturale e artistico intitolata “Rinascimento a Ferrara 1471-1598: da Borso ad Alfonso II d’Este”, vale a dire la stagione compresa tra l’elevazione della città a ducato e il suo passaggio dalla dinastia estense al diretto controllo dello Stato Pontificio.
La mostra, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune al Palazzo dei Diamanti, ha aperto nel weekend del 12 ottobre e rimarrà visibile al pubblico fino al 16 febbraio 2025: l’evento è a cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli con la direzione di Pietro Di Natale. Se Garofalo e Dosso sono già ampiamente noti al pubblico e i loro percorsi sono stati approfonditi in maniera organica in diverse occasioni espositive, per Mazzolino e Ortolano si tratta di un debutto assoluto, quanto mai necessario per illustrare compiutamente e comprendere meglio il variegato panorama della pittura ferrarese dei primi decenni del XVI secolo. Completano la mostra sul 500 ferrarese le opere di Domenico Panetti, Boccaccio Boccaccino, Lazzaro Grimaldi, Niccolò Pisano, il Maestro dei dodici Apostoli: grazie al contributo di questi maestri, presenti assieme ad altri (Fra Bartolomeo, Romanino, Amico Aspertini, Albrecht Dürer) nel percorso espositivo, la mostra accompagna il visitatore attraverso una stagione incredibilmente ricca, dove l’antico e il moderno, il sacro e il profano, la storia e la fiaba si fondono in un mondo figurativo che può definirsi, in una parola, ferrarese.
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