Quale migliore cornice del Palazzo Ducale di Venezia poteva dare accoglienza a una grande mostra dedicata al veneziano più importante di sempre? È stata inaugurata proprio lo scorso weekend I mondi di Marco Polo, una rassegna che intende celebrare l’uomo raccontandone la vita e la sua epoca tempo, il suoi viaggi e la sua opera (in apertura, photo courtesy Fondazione Musei Civici Venezia). L’intento dei curatori, Giovanni Curatola e Chiara Squarcina, è quello di illustrare il suo esempio per sottolineare la multiforme eredità di un vero cittadino del mondo, colui che seppe avvicinare all’Oriente l’Europa e il Mediterraneo.
Entra a palazzo, viaggia con lui
In programma fino al 29 settembre, la mostra è stata organizzata per onorare un’occorrenza davvero speciale: il settecentesimo anniversario della morte di Marco Polo. Un omaggio dunque, ma l’obiettivo è in particolare quello di permettere ai visitatori di condividere le suggestioni raccontate ne Il Milione, un libro che è più che un libro, ossia una fonte inesauribile di ispirazione per studiosi, esploratori e viaggiatori di ogni epoca. Un viaggio nel viaggio, insomma, in cui si vaga tra i paesi visitati dal mercante insieme al padre e allo zio in circa ventiquattro anni di peregrinare sul finire del Duecento.
Le cose che sono per lo mondo
Viaggiare “acciocché si potessero sapere le cose che sono per lo mondo”, così sintetizzava Marco Polo. Il percorso espositivo si articola fra più di trecento opere provenienti da collezioni civiche ed enti italiani ed europei, con pezzi che sono giunti in prestito dai più disparati musei asiatici: Armenia, Qatar e (non poteva essere altrimenti!) Cina non hanno fatto mancare il loro contributo per illustrare nel modo più esaustivo possibile i mondi di Marco Polo.
Si parte, va da sé, dalla casa di famiglia e da Venezia, una città cosmopolita i cui abitanti votavano al viaggio le loro esistenze; e al viaggio dovevano le proprie fortune, come testimoniano le mappe e le stupende decorazioni che riproducono i possedimenti della Serenissima Repubblica e le mete lontane raggiunte nei secoli. Si approfondisce quindi la vita dell’uomo, con l’esposizione del suo testamento, di monete del tempo, di tessuti e di ceramiche, delle spezie che tanto nomina nel diario, cardine di una delle sezioni della mostra, un testo che consacra un mercante come tanti altri all’immortalità. La sua fama attraversa infatti i secoli ed è d’ispirazione per scrittori e artisti di cui si ammirano le creazioni.
Il viaggio e i suoi valori: Marco Polo contemporaneo
Un’attenzione che non può non essere particolarmente apprezzata da noi di Itinerari e Luoghi è quella che il progetto espositivo dedica ai valori insiti nell’esperienza di Marco Polo, valori che attraversano luoghi e tempi. Su tutti, l‘arricchimento culturale che offre il viaggio, che parte dal desiderio di scoperta, dall’interesse verso ciò che è diverso, ciò che ancora non si conosce ma che di certo può valorizzare le coscienze. L’insegnamento di questo grande veneziano, espresso nella sua ardente volontà di conoscere, si può allora compendiare in una parola: rispetto. Quello che egli dette a donne e uomini, a culture e tradizioni, a scuole di pensiero e fedi religiose. Un rispetto che serviva ieri e che serve forse ancor più oggi.
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