Non ci credete?

Allora andate a vedere in via Zamboni n.63 la Collezione di Geologia “Giovanni Capellini”, il più importante museo paleontologico italiano.

Nelle antiche sale ottocentesche vi aspettano spavaldi, 27 metri di Diplodoco; ma non abbiate paura, non vi farà alcun male, è un esemplare erbivoro!

Viene da lontano e non solo nel tempo.

Ecco la sua fantastica storia. Il filantropo americano Andrew Carnegie, imprenditore ricchissimo, finanziò biblioteche, musei, università, fondazioni e anche il nostro scheletro di Diplodoco facente parte di una decina di perfette copie prodotte in gesso e pece a scopo didattico, che vennero donate a diverse monarchie agli inizi del 1900.

Nelle sale si possono poi ammirare altri reperti spettacolari come il Mastodonte proboscidato, pesci eocenici, fossili o la Balaenoptera Aucutorostrata risalente al Pliocene.

Il cetaceo andò a spiaggiarsi in Val di Zena in località Gorgognano, sulle prime colline bolognesi. Fateci un salto ad ammirare la grande balena bianca ideata dei ragazzi dell’Accademia di Belle Arti, adagiata proprio lì, dove sono stati rinvenuti i suoi resti.

Buon viaggio. Nel tempo.

Paganelli Grazia – Bologna

UNO SPAZIO PER VOI

Questo spazio lo dedichiamo, ogni settimana, a voi lettori che, in 200 parole, potrete raccontarci casa vostra, il vostro luogo del cuore, quel posto che amate e che avete amato e di cui volete svelarci curiosità, chicche, aneddoti.

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