Al Four Points di Catania, a metà strada tra il capoluogo etneo e Aci Trezza, ci sono stato per la prima volta una decina d’anni fa e il ricordo è legato a un piatto che ho ‘rubato’ a Valerio Piazza, lo chef creativo – ma rispettoso del territorio – che allora regnava nelle cucine. A casa mia ho ‘rivenduto’ con grande successo a numerosi ospiti i suoi gamberi al vapore (il segrete era farli cuocere in una caffettiera dove al posto del caffè ci metti delle erbe aromatiche). Ci sono tornato recentemente per il servizio sulla Circumetnea e ho ritrovato una struttura che ha il suo punto forte nelle “esperienzialità” e nella vocazione “a stupire”. Due valori che si estrinsecano con la massima differenziazione dei servizi ottenuti grazie alla lungimiranza e creatività del menagement: la famiglia Laneri, che gestisce l’albergo dall’ormai lontano 1983.

L’albergo, progettato dall’architetto William Ramstein, ha a disposizione grandi spazi. Nell’american lobby bar e al Timo Bistrot gli ospiti possono degustare un signature cocktail o una birra artigianale siciliana abbinata a un piatto di tradizione preparato con ortaggi e spezie dell’ “Horto”, un vero e proprio orto creato all’interno dell’hotel (nel 2017 si è aggiudicato il Premio Smau Innovazione a Milano). E’ un orto biologico a disposizione dello chef, ma anche degli ospiti che possono così fare una passeggiata nel verde o una pausa di meditazione con il sottofondo dei suoni prodotti dalla natura diventati musica grazie a MXOU-Musica per Orti Urbani, un progetto sviluppato dal giovane sound engineer Michele Spadaro. Volendo strafare si può chiedere di pranzare su un tavolo piazzato al centro dell’Horto, fra profumi e sapori che si ritrovano anche nei piatti preparati dallo chef. Completano l’offerta la piscina, la piattaforma mare (a due passi dalla struttura), il centro benessere e la FoN Art Gallery. Quest’ultima si articola su quattro piani (più il lobby floor), costellati di opere d’arte di maestri del calibro di Augusto Bonalumi, Urano Palma, Enrico Baj, Mark Kostabi, Urs Lüthi e Alfio Bonanno, nonchè di artisti locali emergenti. Opere d’arte a cui vanno aggiunte quelle delle mostre temporanee che si susseguono ogni sei mesi (la più recente è stata quella del celebre fotografo giapponese Nobuyoshi Araki). Inoltre va ricordato un dogma che per il Four Points è imprescindibile: l’etica ecosostenibile. L’eliminazione della plastica in camera, il risparmio energetico, i prodotti acquistati da fornitori locali, la filiera corta, l’adozione di 100.000 api sul tetto dell’hotel, l’agricoltura sinergica all’orto, l’attenzione allo spreco alimentare, il raggiungimento della parità di genere fra i dipendenti, la valorizzazione dell’arte e della cultura locale… Tutte scelte che hanno convinto anche nomi prestigiosi a usufruire dei servizi di questa struttura: da Jamiroquai a Ron, dalla nazionale di pallavolo a numerosi calciatori blasonati. C’è passato anche Phil Stern, il grande fotografo americano delle star di Hollywood. Oggi una suite porta il suo nome, ma anche il soggiorno in un camera standard è un’esperienza che vale la pena provare…

Four Points by Sheraton via Antonello da Messina 45, Aci Castello (CT); tel. 095.7114111; www.fourpointscatania.com