Palena è un luogo speciale per chi ama il silenzi sconfinati e profondi della natura, desidera scoprire luoghi a misura d’uomo, vivere esperienze coinvolgenti.

Bello sentirsi accolti nel cuore verde e selvaggio dell’Italia appenninica.

Le spalle larghe della Maiella sono simbolo di protezione: la pura wilderness che si integra con la spiritualità antica dell’uomo.

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Palena non è un luogo di passaggio, ma una meta e un laboratorio esperienziale.

Inizi a camminare nella storia tra le nobili pietre del Castello e del centro storico dove i fossili del Museo geopaleontologico raccontano milioni di anni di “Gaia” storia della nostra Terra.

Pochi passi per raggiungere il Museo dell’Orso marsicano, un libro aperto sull’anima fragile e selvaggia di questi luoghi.

Misticismo e biodiversità ti accompagneranno durante il cammino verso l’eremo celestiniano della Madonna dell’Altare.

Da questa rupe sulle pendici del Monte Porrara basta un respiro per sentire l’aria sottile e la grandezza della Maiella.

Difficile resistere alla tentazione di incamminarsi sulle tracce di eremiti, briganti, pastori e partigiani: qualcosa di più di semplici sentieri.

La Valle dell’Aventino è una scoperta nella scoperta:

il fiume Aventino attraversa una delle aree meno note dell’Abruzzo interno, dove la storia e la natura si sono intrecciate offrendo al visitatore esperienze di straordinaria bellezza.

Palena domina la valle: qui nasce il fiume Aventino, le cui sorgenti sono poste al termine di un lungo percorso carsico che porta le acque dall’inghiottitoio del Quarto di Santa Chiara all’area di Capo di Fiume.

L’Aventino vive un rapporto strettissimo con i paesi che attraversa: Palena e Taranta Peligna per decenni hanno fatto tesoro della potenza delle sue acque, sfruttandola nell’industria tessile attraverso le cosiddette “gualchiere”.

Famosi erano i mulini sulla sponda del fiume appartenente al comune di Gessopalena.

Assolutamente da non perdere una visita all’Eremo della Madonna dell’Altare (XIV sec).

Pochi luoghi sono immersi in un misticismo così potente.

Qui le montagne, i boschi e la valle dell’Aventino diventano un santuario naturale.

Era il gennaio del 1235 e frate Pietro Angelerio, proveniente da Isernia si era fermato per alcuni giorni a Castel di Sangro: cercava un luogo in cui poter vivere da eremita la propria totalizzante esperienza di fede e misticismo.

Qui infatti, in una piccola grotta, fra Pietro trascorse tre anni immerso nella preghiera, confortato da apparizioni angeliche.

Terminato questo lungo periodo di solitaria preghiera, Pietro si diresse verso Roma per ottenere l’ordinazione sacerdotale.

Lungo fu il percorso spirituale di frate Angelerio che, primo nella storia della chiesa, divenuto papa nel luglio del 1294, nel dicembre dello stesso anno lasciò a Bonifacio VIII il seggio pontificio per ritirarsi a vita eremitica.

Nel XIV secolo i monaci dell’Ordine da lui fondato vollero edificare in prossimità di quella piccola grotta un convento in cui vivere e pregare.

Nacque così una piccola cittadella che, cinta da mura su tre lati, si affaccia verso la vallata dell’Aventino: lo sguardo si perde su distese verdi e la “rocca”, posta così su uno sperone roccioso, risulta totalmente inattaccabile.

Dentro le sue solide mura trovarono posto la chiesa, il convento, gli orti, i magazzini, elementi costitutivi di una piccola ed autosufficiente città.

Superato il portale di ingresso si trova, di fronte, il piccolo accesso alla chiesa: un sacello ad aula unica, in cui è esposta la venerata Madonna dell’Altare, la cui festa ricorre il due luglio di ogni anno.

Sulla parete sinistra è esposta una tela dipinta ad olio con la raffigurazione di Celestino V, cui fa da pendant, sulla parete destra, una tela con San Francesco Saverio anch’esso dipinto ad olio.

Oggi la porzione anticamente adibita a convento è divenuta un confortevole ostello in cui poter alloggiare: già nel 1807 essa era stata adattata alle esigenze residenziali della famiglia Perticone che qui si trasferiva nei mesi estivi.

Nel e il complesso è stato donato al comune di Palena.

L’identità di Palena quale borgo medievale si manifesta nell’area orbitante intorno al Castello e compresa fra la Piazza Municipio ed il ponte sul fiume Aventino; un’area che convenzionalmente viene indicata come “Quartiere medievale” per la presenza delle più consistenti testimonianze relative all’età di mezzo.

Non è solo il Castello, certamente già esistente nell’XI secolo, a ribadire l’identità medievale dell’area, ma l’intreccio di vicoli e gradinate, la presenza di portali in pietra a confermare questo tratto distintivo.

La contrapposizione fra castello e chiesa nella medesima area illustrano chiaramente il confronto fra potere laico e potere ecclesiastico materializzato dai due edifici che li simboleggiano.

L’aura antica di questo quartiere subì purtroppo le angherie della storia più recente, non fu tanto il terremoto del 1706 a segnare l’integrità storica di quest’area, ma le ferite inferte dalle cariche esplosive a ridosso della linea Gustav, linea di fortificazione segnata dal generale tedesco Kesselring che, unendo le due sponde italiane, attraversava anche Palena.

Il fiume Aventino, che attraversa l’insediamento urbano di Palena, ha la sua sorgente nella località denominata Capo di Fiume: per comprendere come sia alimentata la sorgente bisognerebbe visitare l’area della riserva orientata “Quarto di Santa Chiara” nel periodo del disgelo delle nevi.

Un grande lago si estende placido su tutta l’area;

da qui l’acqua viene convogliata in un inghiottitoio, attraversando un sistema di fratture e faglie fino a sgorgare a Capo di Fiume.

Nella medesima area si trova un importante geosito in cui la successione degli strati rocciosi dimostra che, circa sette milioni di anni fa, essa era occupata da una laguna delimitata da una barriera di sedimenti sui quali, ancora oggi, vengono rinvenuti molti fossili.

I resti paleobotanici attestano la presenza di salici, cipressi calvi, alberi della cannella, pini ed alberi caducifoglie, sulla terraferma vivevano invece mammiferi di piccoli dimensioni fra cui il prolagus di cui è stato rinvenuto l’intero scheletro.

L’intero geosito, per la sua importanza è stato sottoposto a vincolo di tutela da parte del Ministero per i Beni e le attività culturali.

Si completa e arricchisce in maniera reciproca con il Museo Geopaleontologico dell’Alto Aventino, situato all’interno del Castello ducale di Palena.

LE ORCHIDEE DI PALENA

Sono ben 64 tra specie e sottospecie, pari ad oltre il 60% di quelle presenti in Abruzzo e oltre il 35% di quelle italiane, le orchidee catalogate nel territorio di Palena nel versante orientale della Majella vero e proprio paradiso per la crescita di orchidee termofile appartenenti al genere Ophrys.

Ophrys x Palenae, è proprio il nome dell’ibrido di orchidea rinvenuto nel territorio del comune di Palena considerata specie “molto rara” o “rara ed endemica”.

Spesso le specie della zona sono caratterizzate da suffissi riferiti all’ambiente, ad esempio “majellensis”, dal nome del massiccio montuoso che sovrasta Palena (la Majella) dove è stata rinvenuta per la prima volta questa specie.

Ci troviamo infatti in un’area prediletta per naturalisti e orchidologi che in primavera arrivano qui per osservare e fotografare queste meravigliose orchidee.

AREA FAUNISTICA

L’Area faunistica dell’Orso, sita in località Colle Veduta, si inserisce tra le attività che il Parco Nazionale della Majella, pone in atto per la tutela dell’Orso bruno e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di salvaguardia della specie.
Il MOM – Museo dell’Orso Marsicano e l’Area Faunistica dell’Orso bruno, il placido plantigrado, sono le due strutture del Parco Nazionale della Majella dedicate all’Orso bruno, il placido plantigrado, simbolo dell’Abruzzo montano.

I due centri di accoglienza sono stati realizzati nello scenario del paesaggio della Majella Orientale, l’Alta Valle del fiume Aventino ed il Porrara, il monte che domina l’abitato del paese di Palena.

Il percorso di scoperta del placido plantigrado inizia con la visita al MOM il Museo dell’Orso Marsicano, ospitato in un’ala dell’ex Convento di S. Antonio.

Il percorso di scoperta dell’orso si perfeziona con la visita all’Area Faunistica dell’Orso bruno.

Metaforicamente il Museo apre le porte e ci accompagna nell’area che ospita tre esemplari di Orso bruno europeo.

Un facile sentiero, ed un tunnel con finestre di avvistamento su più punti dell’area faunistica, permettono di avvistare in totale tranquillità e sicurezza le orse Caterina, Iris e Margherita.

L’intero itinerario rappresenta un momento d’incontro con l’orso per conoscerlo, amarlo e rispettarlo.

Info e contatti: visite guidate da giugno a settembre sono organizzate in turni giornalieri: mattina 9.30, 11.00, 16.00, 17.30, 19.00.

Punto d’incontro con la guida e biglietteria: Museo dell’Orso marsicano in località S. Antonio a Palena.

Dal Museo ci sposta con auto propria di circa 3 Km per raggiungere l’Area.

La durata della visita è di circa un’ora.

È obbligatoria la prenotazione con WhatsApp al numero 339.8629165 entro le ore 18.00 del giorno precedente alla data prescelta.

Stop and Go, Loc. S. Antonio, Palena, 339.8629165, orso@parcomajella.it

LA TRANSIBERIANA D’ITALIA

Grandi emozioni e l’atmosfera di un viaggio d’altri tempi sulla Transiberiana d’Italia, treno storico che viaggia nel cuore dell’Abruzzo e del Molise tra Parchi Nazionali e Riserve Naturali incuneandosi tra montagne e strette gole.

Un percorso suggestivo che conserva tutto il fascino del viaggio lento alla scoperta di piccoli borghi e grandi scenari, toccando l’anima della Majella.

Grazie all’associazione Le Rotaie, in collaborazione con la Fondazione FS, è possibile viaggiare su una delle linee ferroviarie storiche più belle d’Italia.

A bordo di un convoglio storico con carrozze “centoporte” e “terrazzini” realizzate tra il 1920 e 1930, trainate dal locomotore diesel D445.1145 per l’occasione colorato con la classica livrea FS verde e marrone, si può rivivere tutta l’atmosfera di quasi un secolo fa, di quando i viaggiatori seduti su quelle stesse panche di legno avevano mete diverse da quelle che oggi noi vi proponiamo.

Si tratta di un viaggio sul territorio che offre la possibilità di conoscere la locale tradizione culinaria e scoprire musei, borghi antichi e tradizioni.

La tratta Sulmona-Isernia raggiunge una lunghezza di 128,73 km di cui 25 in 58 gallerie, la più lunga misura 3.109 metri e attraversa il Monte Pagano al confine tra Molise e Abruzzo.

Troviamo, ancora, 103 opere d’arte principali tra ponti e viadotti, 374 opere d’arte minori tra acquedotti, ponticelli, paravalanghe, e cavalcavia e 21 stazioni comprese quelle estreme di Isernia e Sulmona.

Info e contatti: La Transiberiana d’Italia, via Valle 3, Palena; cell. 329.1570466, 391.7157218, 0872.222199, info@latransiberianaditalia.com

LE GROTTE DEL CAVALLONE

Si trovano a quota 1475 metri s.l.m.

nel territorio di Lama dei Peligni e Taranta Peligna, sono annoverate tra le grotte di interesse turistico più alte d’Europa.

Il percorso si snoda nelle viscere della montagna per oltre un chilometro attraverso ambienti di straordinaria bellezza.

È possibile ammirare un grande numero di stalattiti e stalagmiti ed intuire la potenza delle acque che ha prodotto la cavità.

Le visite si effettuano con una guida, in gruppi ed hanno la durata di circa un’ora.

La temperatura al suo interno è di 10° C ed è costante durante tutto l’anno, l’umidità raggiunge in alcuni punti il 90%.

Le grotte del Cavallone sono note sin dal XVII secolo come testimoniato da alcune incisioni presenti sul “sasso dei nomi antichi”.

La prima esplorazione documentata risale al 1704, ma bisognerà attendere il 1893 per l’avvio dei lavori finalizzati alla valorizzazione turistica della grotta.

In quegli anni furono realizzate un’ardita rampa di accesso scavata nella roccia, scale in legno all’interno (ancora visibili) e organizzato un servizio guide.

Le grotte si raggiungevano a piedi o con i muli e la discesa a volte veniva effettuata con le tregge (grandi slitte utilizzate per il trasporto della legna).

Tra gli illustri visitatori si ricorda il pittore Francesco Paolo Michetti, che ispirandosi alla sala d’ingresso realizzò la scenografia del secondo atto della tragedia dannunziana “La figlia di Iorio”; da allora la Grotta del Cavallone fu chiamata anche Grotta della Figlia di Iorio.

Le visite si effettuano con una guida, in gruppi ed hanno la durata di circa un’ora.

La temperatura all’interno è di circa 10°C costante durante tutto l’anno, l’umidità raggiunge in certi punti il 90%.

Per rendere piacevole la passeggiata è utile dotarsi di un abbigliamento e calzature idonee.
Info e contatti: tel.

0872.910118, 0872.91221, www.grottedelcavallone.it

SPECIALITÀ GASTRONOMICHE

“Fascariej” e “Cazzariej d’andremap” sono due piatti tipici della tradizione gastronomica locale.

“Fascariej” è la polenta cotta nella grande pentola in rame, insieme ai fagioli e alle “cotiche” di maiale; mentre i “Cazzariej d’andremap” sono gnocchetti fatti con acqua e farina integrale, cotti in una zuppa di fagioli e verze.

Info: su ordinazione da Trattoria da Lucia, Via Collesalardo 64, Palena (CH), tel. +39.0872.918192

ABRUZZO ADVENTURES

Passione, entusiasmo, amore per la natura sono i valori che ispirano l’associazione Abruzzo Adventures ASD e ACPT che nasce dal desiderio di promuovere il territorio organizzando attività all’aria aperta a stretto contatto con la natura, adatte a tutti.

Le iniziative, legate da un’attenzione particolare all’eco-sostenibilità e al rispetto dell’ambiente, spaziano tra l’outdoor, Il Torrentismo, l’escursionismo, il trekking, ed altre attività pluridisciplinari e collaterali.
L’associazione è impegnata nell’organizzazione di escursioni ed esplorazione del nostro territorio.

Imperdibile l’esperienza della discesa a corpo libero nel fiume Aventino: un percorso fra tuffi e salti che offre la conoscenza diretta del fiume: muta, caschetto e giubbetto salvagente e si parte alla scoperta del fiume, nel tratto che attraversa il borgo di Palena, immergendosi nelle sue acque e godendo pienamente di una esperienza esclusiva.
Info e contatti: Abruzzo Adventures, Piazza Municipio 1, Palena; tel. 335.8306848, 392.6500178, 335.1650598, www.abruzzoadventures.it, info@abruzzoadventures.it, FB. Torrentismo Abruzzo APT

INFO UTILI

DOVE DORMIRE

DOVE MANGIARE

  • Ristorante “La Pineta” Rione Pineta, Palena; tel. +39.0872.918135 Fb: Hotel Pineta-Como
  • Ristorante L’Eremo Contrada Lami, Palena; tel. +39.0872.919007 FB: L’Eremo
  • Ristorante La Stazione, Palena scalo, Palena; cell. 339.8665859, FB: La-Stazione
  • Trattoria Da Lucia, via Collesardo 64, Palena; tel. 0872.918192, FB: Trattoria-da-Lucia
  • Ristorante Casa dell’Orso, Via Rione Sant’Antonio, Palena, tel. 320.1977193, FB: ristorantecasadellorso
  • Ristorante L’Incontro, via Colleveduta 62, Palena; cell. 328.4325605, FB: L’incontro-Palena
  • Bar Centrale, piazza Municipio, Palena; FB: Bar-Centrale-Palena
  • Bar Maiella, via Trento e Trieste 3, Palena; FB: BAR-Maiella
  • Bar Muretto, via Trento e Trieste 39, Palena; FB: IL-Muretto

VIAGGI ORGANIZZATI E INFORMAZIONI TURISTICHE

  • Pallenium Tourism, Via Valle 3, Palena (Ch); tel. 329.1570466
    Per vivere l’esperienza della Transiberiana d’Italia e visitare l’Eremo celestiniano della Madonna dell’Altare, Fb Pallenium tourism Abruzzo, www.latransiberianaditalia.com
  • Stop&go di Luigia di Sciullo, Vico II Gradoni 2, Palena (Ch); tel. +39.339.8629165
    Guida ed accompagnatrice turistica: da non perdere la visita all’Area faunistica dell’Orso Bruno, FB: Guida e Accompagnatrice Turistica Abruzzo – Luigia Di Sciullo

PRO LOCO PALENA

La Proloco di Palena è una Associazione di Promozione Sociale che sostiene un turismo qualificato e sostenibile volto alla valorizzazione del patrimonio storico e paesaggistico di Palena, creando diversi momenti di condivisione e partecipazione, rivitalizzando luoghi e attività tipiche del territorio.

Tra le principali attività proposte si segnala “Palena paese delle orchidee…”, manifestazione nata con l’intento di valorizzare l’eccezionale ricchezza di orchidee spontanee che attira, ogni anno, studiosi da varie nazioni.

Grazie al successo riscontrato nelle due prime edizioni, Palena si è accredita presso gli orchidologi come meta di rilevante interesse naturalistico.

Info e contatti: cell. 333.5224973, proloco.palena15@gmail.com, FB: palena.proloco


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Open Mind Travel: palena@openmindtravel.it
(Francesca Larcinese)