La Val Comelico è l’essenza della montagna ospitale dove wilderness e umanità disegnano luoghi da vivere in punta di piedi e di pedale.

Respirare la montagna, vivere la natura, ascoltare il silenzio.

Sono solo tre suggestioni che accompagnano e ispirano gli appassionati di turismo a misura d’uomo muovendosi assecondando i tempi di madre natura.

La Val Comelico è un piccolo paradiso che diventa sconfinato agli occhi di viaggiatori attenti a percepire i sussurri del bosco, i sospiri di grandi altopiani e le urla di roccia che fendono il cielo.

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Comelico è circondata da vette dolomitiche di eccezionale fascino:

il Gruppo del Popera, nell’ area cuore del patrimonio Unesco, con Cima Bagni, Cima Undici, Croda Rossa ed i suoi satelliti, il Vallon Popera, la cresta di confine con il Monte Cavallino e il Peralba.

Giosuè Carducci trovava ispirazioni importanti in questi luoghi.

“E di borgate sparso nascoste tra i pini e gli abeti tutto il verde Comelico”.

Appariva così questo lembo di Cadore al premio Nobel, ospite di queste montagne caratterizzate da sconfinati boschi di abeti, alternati ad ariosi pascoli, villaggi e malghe abbracciati da creste dolomitiche, scenari austeri e oasi di pace come la bellissima Val Visdende.

Benvenuti in un paesaggio che oltre all’anima fatta di grandi spazi si racconta con la dimensione umana di villaggi accoglienti e ospitali.

Santo Stefano di Cadore

Si trova presso la confluenza del torrente Padola nel Piave ed è il centro più importante del Comelico.

Oltre all’abitato principale, il territorio comunale presenta le frazioni di Campolongo, Costalissoio e Casada e altre borgate minori.

Santo Stefano è la base ideale per le passeggiate, le escursioni e le gite verso altre località e paesi del Comelico; rilassanti ed incantevoli sono gli itinerari lungo la sponda sinistra del fiume Piave, verso Campolongo e su quella destra del torrente Padola verso Casada e Campitello, tra enormi prati, imponenti boschi, in perfetta armonia col l’energia dell’acqua, oppure lungo i sentieri e le mulattiere che salgono sui pendii dei monti che circondano il paese.

San Pietro di Cadore

Si trova a 1038 metri sul livello del mare, è a metà strada tra Santo Stefano di Cadore e Sappada.

Questa località è incastonata tra le montagne e immersa nel verde brillante di boschi e pascoli.

Si trova qui la villa Poli de Pol, una delle dimore più spettacolari e preziose del bellunese, edificata nel XVII secolo dall’omonima famiglia, che si si affermò grazie al commercio del legno.

Questo palazzo è sede del municipio e al suo interno conserva affreschi di notevole valore artistico.

La parrocchia di San Pietro Apostolo fu fondata invece nel 1857 dopo il distaccamento da quella di Santo Stefano.

La chiesa, che in origine era in stile gotico e risalente al Duecento, fu ristrutturata nel XVIII secolo e al suo interno conserva una pala di Marco Vecellio.

È in questo territorio che si trova la Val Visdende, ovvero il “Tempio di Dio, l’Inno al Creatore” così come la consacrò Papa Giovanni Paolo II nella sua visita del luglio 1987.

Comelico Superiore

Si trova nella parte superiore della valle e confina con Austria e Val Pusteria, alla quale è collegata dal Passo Monte Croce.

Comelico Superiore è costituito da quattro paesi: Padola, Dosoledo, Candide e Casamazzagno, e tre borgate che li attorniano, Sacco, Sega Digon e Sopalù.

Padola è la più importante stazione sciistica del Comelico e ospita le Terme delle Dolomiti, le cui acque vantano proprietà terapeutiche che erano già note fin dall’antichità.

La gente del luogo da sempre utilizzava questa risorsa naturale.

Il progetto di realizzare una struttura termale nasce agli inizi del XIX secolo, quando arrivarono le prime conferme scientifiche sulle proprietà curative dell’acqua.

La chiesa di S. Luca Evangelista, edificata tra il 1862 e il 1869, si trova nella piazza e al suo interno conserva opere di Cesare Vecellio e Tomaso da Rin, due pittori originari del Cadore, vissuti in epoche diverse.

A Dosoledo c’è il Museo “Algudnei”: il nome deriva dalla composizione di più parole (algu d’nei) che nel dialetto parlato nella vallata, significa “qualcosa di noi”.

Il museo è collegato al Gruppo Ricerche Culturali di Comelico Superiore e raccoglie reperti che testimoniano e ripercorrono la storia della valle.

Candide invece è il paese più antico e più volte fu ricostruito, nella stessa posizione, a causa di incendi che lo devastarono.

La chiesa di Santa Maria Assunta vanta origini molto antiche, ma l’aspetto attuale risale al XVIII secolo.

La chiesa di S. Antonio Abate fu eretta da Mastro Nicolò Ruopel che si firma “murador de Carnia”.

Nel centro del merita attenzione la casa Gera, realizzata probabilmente tra il 1100 e il 1200 e il magico Giardino Alpino, un percorso a gradoni, con passerelle in legno che offre la possibilità di ammirare splendidi ed unici esemplari di fiori rari come la salvia dei prati o la famosa “regina delle alpi” o ancora il giglio di San Giovanni.

Casamazzagno si trova sulle pendici del monte Spina e sovrasta il paese di Candide.

In questa località potrete ammirare l’antica chiesa di San Leonardo, edificata nel 1545 da Nicolò Ruopel, e la neoclassica chiesa di San Leonardo, costruita nel centro del paese nel 1870.

Il museo etnografico “La Stua” documenta le tradizioni, gli usi e i costumi locali.

LA VAL VISDENDE, PARADISO PER GLI ESCURSIONISTI

Pochi luoghi al mondo appaiono così vocati al turismo escursionistico.

Un grande varietà di percorsi caratterizza questa conca naturale.

Strade e sentieri si snodano in un ambiente di grande equilibrio dove l’uomo è stato capace di integrarsi alla perfezione con l’ambiente naturale.

Tra le principali possibilità di escursioni ricordiamo la facile camminata al rifugio Forcella Zovo al valico tra Comelico e Visdende; oppure la bella passeggiata verso le malghe di Chivion (174 m. slm) e Dignas (1.686 m. slm).

Bellissima anche l’escursione, più impegnativa, verso i laghetti d’Olbe; molto bello il sentiero che sale verso la Val Popera offrendo alla vista il panorama dei Torrioni Berti e dei Campanili del Rinaldo.

Inerpicandosi lungo il vallone ghiaioso il sentiero si restringe e sale rapidamente prima a Sella Franza e poi, girando a destra, al Passo del Mulo quota 2356 per poi discendere ai laghetti.

I tre laghetti, di cui il maggiore è leggermente discosto dagli altri, sono adagiati in una splendida conca erbosa.

Dalla conca si può agevolmente discendere a Sappada proseguendo lungo il sentiero 135 o il sentiero-mulattiera 138-140 che porta anche al rifugio Sappada 2000 – Hobolt.

L’esperienza da non perdere però è la Strada delle Malghe (7 ore a piedi e circa 700 mt di dislivello) che si snoda in una spettacolare vallata dove si trovano le sette malghe. Giunti a Cima Canale si prosegue fino a Pra Marino dove c’è il parcheggio.

Al Bivio Ciadon si prosegue in direzione di Malga Dignas, per proseguire verso Casera Campobon, incorniciata dal Monte Schiaron, le Crode dei Longerin ed il Monte Palombino.

Il viaggio estremamaente panoramico procede verso Casera Cecido e malga Manzon.

Il sentiero 170, al cospetto del Monte Peralba conduce verso la Casera Chiastellin, la Casera Antola di Sopra e Casera Chivion, ultima tappa di questo piccolo grande viaggio.

DOLOMITI TRAIL

Esperienza splendida che permette di pedalare nell’ambiente affascinante della Val Comelico toccando anche la vicina Alta Pusteria, il Comune di Auronzo, Sappada e l’alta Carnia.

È un percorso permanente che si può effettuare a piedi o in mountain bike.

Nessuna tappa forzata, nessun orologio e nessun pettorale;

la traccia in Mountain bike è un’avventura alla scoperta di nuovi luoghi, culture, tradizioni e piatti tipici per i biker meno “race” mentre assumere i caratteri di una vera e propria sfida “extreme” per sportivi che affrontano sentieri e singletrack tutti d’un fiato;

l’esperienza a piedi costituisce un trekking di più giorni da compiere in solitaria ascoltando la musica della montagna o in compagnia gustando il sapore dell’amicizia oppure una Ultra-Trail, per gli amanti delle sfide fuori dal comune.

Portare a termine il Trail pedalando in E- Bike, camminando o correndo dopo aver percorso un periplo dal Piave fino alla Drava tra Comelico, Carnia, Cadore e Alta Pusteria, sarà l’occasione per conquistare l’mbito titolo di DoloMitiCo, da festeggiare con gli amici con un festoso pranzo in malga!

Per vivere il Dtrail E-BIKE EXPERIENCE si può contare sull’assistenza dello staff dei maestri e accompagnatori AMIBike che fornisce supporto per affrontare questo fantastico tour attraverso i percorsi e i luoghi che sono stati teatro della Prima Guerra Mondiale.

Non ci saranno solo bike e storia ma anche gusti e tradizioni del Comelico e di Sappada in particolare.

Basta prenotare e scegliere di farlo in 2 o 3 giorni.

L’offerta comprende pernottamento per 2 notti con trattamento di mezza pensione e il servizio di accompagnamento.

È a disposizione il servizio di noleggio di E-bike il trasporto bagagli.

Info e contatti: www.dolomititrail.it, info@dolomititrail.it, cell. 348.6020664 (Michele)

IL LEGNO CHE CANTA

I boschi della Val Comelico, della Val di Fiemme e di Tarvisio sono la culla di un legno molto prezioso.

Cresce qui infatti la Picea excelsa fissilis, noto come “abete di risonanza“.

Si tratta di una specie molto rara e ambita da liutai di tutto il mondo che la utilizzano per dare forma alla parte anteriore della cassa armonica di svariati strumenti a corda.

L’origine della denominazione “risonanza” va ricercata nel fatto che Anticamente i tronchi venivano trasportati nel fondovalle e poi fatti viaggiare in acqua nelle “risine”, canali appositamente costruiti.

Durante il trasporto fluviale i tronchi, urtando le sponde delle risine, “cantavano” e così i boscaioli li riconoscevano differenziandoli dagli altri tronchi che producevano vibrazioni secche e sorde non riproducendo alcuna “risonanza”.

MUSEO ALGU D’NEI

Algudnei è un progetto culturale con il quale il Gruppo di Ricerche Culturali di Comelico Superiore e la Regola di Dosoledo si propongono di divulgare i risultati delle ricerche svolte sul proprio territorio e sulla cultura ladina del Comelico, con l’obiettivo di trasmettere la conoscenza e animare il dibattito locale.

Il termine d’invenzione scelto per indicare questo progetto, “algudnei”, unisce in una sola le parole ladine algu = qualcosa, poche cose, diverse e collegate tra loro, e nei = noi algu d nei = qualcosa di noi.

Uno spazio per raccontare alcuni aspetti di una cultura antica e ricca, la cui esistenza è stata messa a dura prova dalla modernità ma che è sopravvissuta, sebbene in forma frammentaria, ed è ancora capace di raccontare, di parlarci.

Crediamo in questo luogo di poter stabilire un legame tra il passato e il futuro che vogliamo costruire.

Il percorso museale affronta principalmente tre aspetti che caratterizzano fortemente la cultura e la tradizione di Comelico Superiore: il carnevale, le Regole e il Rifabbrico.

Info: Piazza Tiziano 2, Belluno; tel. 347.4893734, www.algudnei.it, info@algudnei.it

SAPORI LADINI

I casunzièi sono una delizia della tradizione culinaria della Ladinia, l’area che comprende il territorio del Comelico, Cadore, Agordino, Val di Zoldo e Ampezzano, nella parte settentrionale della provincia di Belluno.

Si tratta di ravioli a forma di mezzaluna, preparati con pasta all’uovo finissima, il cui ripieno è generalmente costituito da un impasto preparato con patate lessate e polpa di rapa rossa e conditi con burro fuso, ricotta affumicata e semi di papavero.

In base alla zona in cui vengono preparati, i casunzièi possono presentare alcune differenze, soprattutto per quanto riguarda il ripieno.

In Comelico, ad esempio, i casunzièi (o meglio csanzöi) sono preparati con un ripieno particolare costituito da mentuccia selvatica sminuzzata e mescolata alle patate lessate, oppure con crauti, pancetta e cipolla.

LA MASKARADA

il “lachè” e il “matazin”, aprono la sfilata con i pagliacci, sulle note di una musica antica tramandata oralmente di generazione in generazione .

I due protagonisti fanno il giro del paese per raccogliere le maschere nel corteo, ballando fino a quando arriva la danza dedicata solo a loro, la “vecia dal matazin”.

Un’altra maschera protagonista del carnevale è la “matazèra”, creata nel 1953 a Candide dalla famiglia Alfarè Lovo, con l’obiettivo di creare un’alternativa povera e ordinaria al matazin. Benvenuti al carnevale a Comelico Superiore, un momento di grande intensità e partecipazione popolare di grande condivisione con maschere, balli, sfilate e tanta musica.

La tradizione della “maskarada” a Comelico Superiore è un appuntamento tradizionale anche che ha resistito alla possibile estinzione quando il concilio di Trento provò senza successo a sopprimere questa festa.

Dove dormire

  • Sport Hotel, Via Milano 10, Padola di Comelico Superiore (BL), tel. 0435.470026, www.sporthotelpadola.it
  • Hotel Ristorante Pizzeria Krissin, via Venezia 93, Santo Stefano di Cadore (BL), tel. 0435.420050, www.albergokrissin.com
  • Rifugio De Dòo, loc. Montezo- vo, Costa di San Nicolò (BL), cell. 320.8355928, www.rifugiodedoo.it

Dove mangiare

  • Agriturismo Moiè, via Valgrande 54, Padola di Comelico Superiore (BL), tel. 0435.470002. Bar Ristorante Tobolo, via VI Novembre 75, Candide (BL), tel. 0435.68802.
  • Ristorante Da Sandrocchia, via VI Novembre 21, Santo Stefano di Cadore (BL), tel. 0435.420304.
  • Ristorante La Žìria, via Lungo- piave 60, Santo Stefano di Ca- dore (BL), tel. 0435.420440.
  • Agriturismo Boton D’Oro, via Costa 5, San Nicolo’ di Comeli- co (BL), tel. 346.2439423.
  • Rifugio De Dòo, loc. Montezovo, Costa di San Nicolò (BL), cell. 320.8355928.
  • Agriturismo Casera Dignàs, loc. Val Visdende, San Pietro di Cadore (BL), cell. 333.9396950.
  • Rifugio Rinfreddo, Loc. Rinfreddo, Comelico Superiore (BL), cell. 328.1141655

Museo

  • Museo Etnografico La Stua, via S. Leonardo 11, Casamazzagno (BL), cell. 339.7632515 (Tiziano)

Escursioni, noleggio e-bike e mountain bike


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