Il Rione Fornelle è uno dei quartieri più antichi del centro storico di Salerno. Famoso in passato per il suo essere difficile e poco sicuro, si è trasformato negli anni ‘90 in una zona di passaggio per la presenza, al suo interno, dell’ascensore urbano che collega il centro storico “basso” con i Giardini della Minerva.

Le Fornelle è anche il quartiere che ha dato i natali ad Alfonso Gatto, importante poeta ermetico (e artista poliedrico) nato nel 1909. E proprio in suo onore viene ideato il progetto Muri d’Autore, che ha trasformato il rione facendolo diventare un “quartiere meta”, un luogo turistico della città, sempre animato da scolaresche in gita e turisti interessati alle opere poetiche e di street art che ne hanno impreziosito i muri.

Il progetto Muri d’Autore

Il progetto nasce nel 2016 da un un’idea della Fondazione Alfonso Gatto diretta da Filippo Trotta, nipote del poeta, e viene coordinato dal poeta Valeriano Forte e dall’artista Pino Roscigno (in arte Greenpino).

Muri d’Autore è prima di tutto un progetto di innovazione sociale che utilizza la poesia come strumento di rigenerazione urbana. Ed è proprio la sua componente poetica che distingue questa esperienza artistica dalle altre che hanno caratterizzato molte zone degradate in Italia e nel mondo. L’obiettivo era avvicinare la gente alla poesia di Alfonso Gatto e di molti altri autori del ‘900: da Alda Merini, Ungaretti, Dylan Thomas, Paul Eluard, Nazim Hikmet, Salvatore Quasimodo fino a Totò, Massimo Troisi, Eduardo de Filippo, Salvatore Di Giacomo e molti altri.

Sulle pareti dei vicoli e delle corti, lungo le scalinate e nei cortili, tra le lenzuola appese ai balconi e le panchine, risaltano versi di poesie e murales realizzati da artisti italiani e stranieri tra i più importanti al mondo. Queste opere hanno donato al quartiere una nuova identità e ne hanno segnato una rinascita.

©Anna Luciani

Passeggiare tra le vie labirintiche delle Fornelle, oggi, significa immergersi completamente in uno spazio fatto di parole e colori che ingentiliscono gli storici muri scrostati dalla salsedine, regalando un fondale magico a questo quartiere diventato un nuovo simbolo della città.

Muri da leggere e storie da guardare: il rione Fornelle oggi è un luogo di racconto che spazia tra passato, presente e mitologia attraverso le parole di grandi poeti e le opere di famosi artisti di street art.

Le opere

Oltre al lettering di Greenpino, che con grande maestria è riuscito a dare una bellissima dimensione visiva alle parole scritte, e ai lavori di altri artisti esponenti della poesia di strada, come ad esempio Ivan Tresoldi, tra le opere più significative risaltano:

  • L’Estasi di Dafne, di Davide Brioschi (in arte Eremita), una citazione del mito di Apollo e Dafne e un riferimento al concetto di trasformazione, ovvero ciò che è avvenuto nel quartiere grazie a questo progetto
  • La grande testa dell’Apollo ritrovato, di Carlos Atoche, ispirata a quella che fu trovata nelle acque del golfo di Salerno nel 1930 da un gruppo di pescatori, oggi conservata al Museo Archeologico Provinciale
  • La poesia Ballata della donne, di Edoardo Sanguineti, scritta con caratteri gotici da Davide Casavola
  • La sirena, di Carlo Oneto (alias Knet)
  • L’angelo, di Mauro Trotta

L’opera però più emblematica, che sintetizza lo spirito e l’anima del quartiere, è stata realizzata da Davide Ratzo e ritrae Le donne delle Fornelle: Veronica, Lucia, Rita, Maria, Lucietta, Alfonsina, Federica, Miriana, Maria e Anna, sedute su una panchina sotto i versi della poesia Il 25 aprile di Alfonso Gatto, proprio davanti al loro posto di incontro abituale.

La scalinata dei Mutilati

In realtà la prima opera in città dedicata ad Alfonso Gatto è stata la scalinata dei Mutilati, che collega via Velia e piazza Principe Amedeo. Nel 2014, sempre per iniziativa della Fondazione Alfonso Gatto, l’artista Alice Pasquini ha dato vita ad un murale fatto di immagini e versi presi dall’antologia dell’anima e delle opere di Gatto. Sulle alzate delle rampe invece l’artista Greepino ha trascritto i versi di Girotondo, Un consiglio, Chissà e Ogni uomo è stato un bambino, tutte opere del poeta.

©Anna Luciani

Una vera e propria scalata tra la parole e le immagini delle poesie di Gatto, circondati da disegni e versi che parlano di libertà e uguaglianza.

Qui trovate tutti i nostri consigli di viaggio e altri articoli che raccontano progetti di street art in giro per l’Italia, come Or.Me a Milano, i murales green, il Museo Condominiale di Tor Marancia a Roma e il 167 Art Project a Lecce.